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Visualizza la versione completa : Quando la poesia decanta l'arte



Andrea
25-February-2015, 13:00
Finché quella donna del Rijksmuseum
nel silenzio dipinto e in raccoglimento
giorno dopo giorno versa
il latte dalla brocca nella scodella,
il Mondo non merita
la fine del mondo

Wislawa Szymborska



3190

Andrea
25-February-2015, 13:05
Musée des beaux arts

Sulla sofferenza non erano mai in torto,
i Vecchi Maestri: come capivano bene
la sua umana posizione; come essa si svolga
mentre qualcun’altro mangia o apre una finestra o cammina annoiato;
come, mentre i vecchi attendono rispettosi e appassionati
la nascita miracolosa, ci siano sempre
bambini a cui non importa niente che essa avvenga, e pattinano
su uno stagno al limite del bosco;
non dimenticavano mai
che anche il tremendo martirio deve avere il suo corso
in qualche modo in un angolo, in qualche squallido posto
dove i cani continuano a vivere da cani e il cavallo del torturatore
si gratta l’innocente deretano contro un albero.


Nell’Icaro di Bruegel, per esempio: come ogni cosa si volge
del tutto tranquilla dal disastro; il contadino
può avere udito il tonfo, il grido desolato,
ma per lui non era un problema importante; il sole splendeva
come doveva fare sulle bianche gambe che scompaiono nel verde
dell’acqua; e la nave lussuosa e snella che aveva pur visto
qualcosa di sorprendente, un ragazzo che cade dal cielo,
sapeva dove andare e calma continuava a navigare.

W.S. Auden



3192

Andrea
25-February-2015, 13:07
Paesaggio con la caduta di Icaro


Secondo Brueghel
quando Icaro cadde
era primavera


un contadino arava
il suo campo
tutta la cerimonia


dell’anno era
in cammino formicolando
vicino


alla riva del mare
intenta
solo a sé


sudando nel sole
che fuse
le ali di cera


non lontano
dalla costa
c’era


un tuffo del tutto ignorato
era
Icaro che annegava.

William Carlos Williams

Claire
25-February-2015, 14:42
Non si ritrae chi si è legato a una stella

Non si ritrae chi si è legato a una stella.
Il GIRASOLE è la stella delle sue notti scure.
La stella è lo scudo dei cavalieri erranti.
Ormai nulla lo riparerà dalla fosca follia.
Calava il sipario del giorno assolato.
La febbrile terra s’immergeva nella notte.
Non domata come fiume di chimere.
Travolge barriere, schiumoso trascina via
GLI ULIVI, LE BARCHE A SAINTES-MARIES,
IL PONTE DI ARLES, vomita bianca spuma,
con un ruggito trasporta verso sbocchi senza fondo.

Nel silenzio dipingeva I GIRASOLI – fiori,
stelle dai molti raggi dorati.
Voleva risparmiare loro la piena maturità,
le bruciature di sole e i colpi di becco.

Non ha salvato se stesso.
In un acceso chiarore gridavano in lui
I CORVI SUL CAMPO DI GRANO,
più neri del carbone spento nel Borinage,
del bramantino MANGIATORE DI PATATE.

La STRADA CON CIPRESSO E STELLA dove portava?
Il CAMPO DI GRANO CON MIETITORE AL SOLE.
Questo sole non tramonta nemmeno nel TEMPORALE
sulla pianura di Auvers.

La sedia vuota è il trono di un defunto sovrano.
La stanza è l’interno di una malattia mortale.
La finestra non è ben chiusa.
Dietro la finestra L’ARLESIENNE,
IL POSTINO ROULIN,
IL DOTTOR GACHET,
Gli IRIS NELL’ACQUA, LE ROSE BIANCHE,
IL BUON SAMARITANO.

Ormai nessuno può aiutare
SULLA SOGLIA DELL’ETERNITA’.

Nel freddo specchio ha salvato l’AUTORITRATTO CON ORECCHIO
fasciato con uno straccio.
LA NOTTE STELLATA.
Non si ritrae chi si è legato a una stella.

Tadeusz Kubiak

http://www.viaggio-in-germania.de/nuova-pin10.jpg

kaipirissima
25-February-2015, 15:04
Waooo che bello! Mi piace questo connubio.

Rupert
08-October-2015, 18:19
3750


























Rembrandt van Rijn

il mio nome è Aris Kindt: fui un notorio criminale: (e fui molto autorevolmente
giustiziato, a suo tempo): (e, alla fine, non male riciclato): al connaisseur turista,
che si degusta, oggi, con gli occhi spalancati, il mio arto guasto (che però pare,
ahimè, un’inguantata protesi, un posticcio pasticcio plasticato), io non richiedo,
per il sapiente e calcolato scempio del mio quieto cadavere, compianto
[né pietà:
a me,
può bastarmi per sempre, a mio conforto, tutto quello che è iscritto negli sguardi
di tutti quei signori bene in posa: (il perplesso e lo stolido, l’imbarazzato e il
[curioso,
l’inorridito e il distratto e l’ansioso): (ringrazio il dottor Tulp, naturalmente,
per la sua memorabile lezione, e l’avveduta gesticolazione cordiale):
vive et vale

(Edoardo Sanguineti, Ecfrasi)

Rupert
09-October-2015, 18:00
SENSATION

Par les soirs bleus d’été j’irai dans les sentiers,
Picoté par les blés, fouler l’herbe menue :
Rêveur, j’en sentirai la fraicheur à mes pieds.
Je laisserai le vent baigner ma tête nue.
Je ne parlerai pas ; je ne penserai rien.
Mais l’amour infini me montera dans l’âme ;
Et j’irai loin, bien loin, comme un bohémien,
Par la Nature,—heureux comme avec une femme.

Arthur Rimbaud



Sensazione

Nelle sere blu d'estate andrò per i sentieri,
pizzicato dalle spighe, pestar l'erba minuta:
trasognato ne avvertirò la freschezza coi piedi.
Lascerò la mia testa nuda bagnarsi al vento.
Non parlerò affatto; non penserò nulla.
Ma lâmore infinito mi salirà nell'anima;
e andrò lontano, ben lontano, come uno zingaro,
tra la natura, - felice come con una donna.

trad: Rupert © ottobre 2015


In questo caso il processo è quello inverso: è Hopper che si ispira a Rimbaud.

3754

















"Sera blu", Edward Hopper, 1914.

Rupert
09-October-2015, 19:04
http://www.jebfoundation.ch/Vermeer/images/liseuse1.jpg
Johannes Vermeer, Lettrice alla finestra.



La Liseuse

cela doit être une table
mais la nappe
se lève intempestive
et prend le jour
ses plis fendus
font glisser d'un plat
un feu de fruits
des pommes rouges et des pêches
un rideau veille
et semble protéger de son vert et or
l'espace intime
où l'on accueille la venue d'une lettre
dans un écart de soi
sous un suspens de flamme

Heather Dohollau

La lettrice

Dev’essere un tavolo
Ma la tovaglia
S’alza intempestiva
E prende luce
Le pieghe fonde
Fanno scivolar d’un piatto
Un fuoco di frutti
Mele rosse e pesche
Una tenda veglia
E sembra proteggere col suo verde e oro
Lo spazio intimo
Dove si accoglie l’arrivo d’una lettera
In un io appartato
Sotto una fiamma sospesa.

daniela
12-November-2015, 16:49
Albrecht Haushofer / Vincent Van Gogh Ronda in prigione

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L'ora d'aria dei prigionieri
A Mosca vidi tempo fa un quadro. Van Gogh
L'Autore. Costruzione scura, in pietra squadrata.
Una corte interna. Carcerati, grigio su grigio,
Rifanno, senza speranza, la loro angusta ronda.

Ora tocca a me guardare dalle sbarre
Su una corte, dove uomini sono sospinti:
È bestiame che va sorvegliato,
Prima di essere sottoposto alla mannaia.

Il Signore di tutte le grigie corsie
È uno lì fuori, che gode
Se altri soffrono: Uno che seguita a sbraitare,

Se altri tacendo già avvertono la trasformazione
Che dalle fosse ha cominciato a germogliare,
Molto prima che rossa scorra in rossi torrenti.

Albrecht Haushofer
Traduzione di Gio Batta Bucciol

Poesia n. 309 Novembre 2015

dolores
09-May-2016, 02:09
Una delle poesie italiane di Juan Rodolfo Wilcock

E vattene, sei troppo innamorevole!
Sei troppo seta per questa plastica rotta,
troppi smeraldi, fibbie con cinghiali,
e quando ti carezzi lo sguardo con le ciglia
io Ravenna e Pisa su un sedile
non so da dove cominciare a ammirarle,
né so guidare con un Tiziano accanto
che di sbieco e lontano tra alberelli
mostra come un segreto un’acqua azzurra
ma di un azzurro che non è che un’idea,
l’idea del fondo che sta di là del fondo
di un labirinto come te di bellezza,
che dall’avorio ti porta alle perle
e dalle perle alla schiuma del mare
e dalla schiuma... Scendi da questa macchina,
sei troppo interamente seducente!

Enribello
30-March-2019, 10:18
I GIOCATORI DI CARTE


Li trovo sempre qui. Nel luogo malfamato
(Lo stesso squallido caffè, una bettola)
Con una bottiglia sul tavolo.
Quello a sinistra fuma la pipa. Ma entrambi
Dediti anima e corpo
Alle carte.
Il gioco è appena cominciato. Hanno preso
Le prime carte ed esaminano con cura
La tattica da seguire. Ho notato
Che, freddo o caldo, senz’altro
Indossano giacca e cappello. Ho notato
Soprattutto questo: Non ammettono
Di interrompere la partita per un attimo.
Si dimenticano di mangiare e bere.
Di dormire. Siedono
L’uno di fronte all’altro. Immobili.
E questo da anni, senza posa.
Come si spiega?
Non li cercano le mogli, i figli,
Non hanno casa, lavoro? Mi tormenta
il dubbio. Sospetto
Che qualche trucco inganni la ragione,
Devi avermi giocato un brutto scherzo
Con i tuoi caldi e freddi da capogiro
Nello squallido locale
In cui mi hai trascinato,
In questa bettola
Fumosa,
Signor Cézanne.


ANDONIS FOSTIERIS


(da Paesaggi del nulla, 2013)

https://www.paintingz.com/media/catalog/product/cache/1/small_image/350x/17f82f742ffe127f42dca9de82fb58b1/6/1/6139.jpg

Dipinto di Paul Cézanne, esposto al parigino Musée d’Orsay.
foto presa dal web