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Visualizza la versione completa : Un indovino mi disse - Tiziano Terzani



DarkCoffee
09-January-2015, 20:13
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Nel 1976 un indovino cinese avverte Tiziano Terzani, corrispondente dello "Spiegel" dall'Asia: "Attento. Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell'anno non volare mai". Nel 1992 Terzani si sente stanco, dubbioso sul senso del suo lavoro. Gli torna in mente quella profezia e la vede come un'occasione per guardare il mondo con occhi nuovi. Decide di non prendere aerei per un anno, senza rinunciare al suo mestiere. Il risultato di quell'esperienza è un libro che è insieme romanzo d'avventura, autobiografia, racconto di viaggio e reportage.

DarkCoffee
09-January-2015, 20:15
Visto che non l'ha votato nessuno per il gruppo di lettura, l'ho iniziato a leggere da sola.
Questo è il mio primo "Terzani" e lo sto trovando veramente interessante!
Come non ho fatto a leggerlo prima!
Il libro è pieno di informazioni sulle tradizioni, culture e modi di vivere orientali. E' scorrevole, quindi di facile lettura. E' magico.
Per ora lo consiglio vivamente!

maureen
09-January-2015, 20:23
Concordo, è una bellissima lettura.
E' un tipo di giornalismo che è fatto davvero sul campo.
Terzani ha la capacità di "prenderti per mano" e condurti nei luoghi da lui visitati e vissuti.

Rosy
09-January-2015, 21:32
A me è stato regalato un paio di anni fa e devo confessare che mi ha un pò delusa.
Forse perchè ero reduce dalla lettura di UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA, bellissimo, e da quello mi aspettavo di più.
Comunque Terzani era un grande.

Zingaro di Macondo
17-March-2015, 14:37
Questo è un libro delicatissimo che, tra le altre cose, ci dice che le occasioni ci sono sempre. Il nostro mestiere di uomini consiste nel riconoscerle, nello scovarle tra i cunicoli della vita. Alle volte si mimetizzano e si nascondono nei posti più impensabili e, per trovarle, ci vuole grande curiosità.

Comunque sia può darsi che Terzani un po’ superstizioso lo fosse. Come, forse, dimostra il suo “Un altro giro di giostra”, libro nel quale ci racconta che ad un certo punto lascia la medicina occidentale per abbandonarsi nelle braccia di fanfaroni di tutto il mondo.

O, forse, la sua non era semplice superstizione, ma più voglia di provare tutto, anche di fronte alla morte e anche in barba alla logica. Solo aprendosi lo spirito si accresce e la mente si allarga.

Se nel 1993, Terzani avesse volato, io credo che in realtà non gli sarebbe capitato nulla. Il punto è che non avrebbe mai avuto l’occasione di scrivere queste belle pagine che, come diceva Darkcofee, hanno qualcosa di magico, oltre che di nettamente, squisitamente giornalistico.