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Serena-fundy
10-November-2011, 17:44
Quem sonha mais?

Chi sogna di più, mi dirai -
Colui che vede il mondo convenuto
O chi si perse in sogni?

Che cosa è vero? Cosa sarà di più—
La bugia che c'è nella realtà
O la bugia che si trova nei sogni?

Chi è più distante dalla verità —
Chi vede la verità in ombra
O chi vede il sogno illuminato?

La persona che è un buon commensale, o questa?
Quella che si sente un estraneo nella festa?

Claire
10-November-2011, 19:43
Adoro questo poeta portoghese. La sua immensa poesia.

Se dopo la mia morte volessero scrivere la mia biografia,

non c'è niente di più semplice.
Ci sono solo due date – quella della mia nascita e quella della mia morte.
Tutti i giorni fra l'una e l'altra sono miei. »

daniela
10-November-2011, 21:56
Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l’antica e erronea fede,
l’ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato, è volato
e oggi è già un altro giorno.

Pessoa

Claire
10-November-2011, 22:18
Ricordo bene il suo sguardo.
Attraversa ancora la mia anima
Come una scia di fuoco nella notte.
Ricordo bene il suo sguardo.
Il resto…Sì, il resto
è solo una parvenza di vita.
Ieri ho passeggiato per le strade
come una qualsiasi persona.
Ho guardato le vetrine
spensieratamente
E non ho incontrato amici
con i quali parlare.
D'improvviso
mi sono sentito triste,
mortalmente triste,
così triste che mi è parso
di non poter vivere
un altro giorno ancora,
e non perché potessi morire
o uccidermi, ma solo perché
sarebbe stato impossibile
vivere il giorno dopo
e questo è tutto.


Fumo, sogno,
adagiato sulla poltrona.
Mi duole vivere
in una situazione di disagio.
Debbono esserci isole
verso il sud delle cose
Dove soffrire è qualcosa
di più dolce, dove vivere
costa meno al pensiero,
e dove è possibile
chiudere gli occhi
e addormentarsi al sole
e svegliarsi senza dover pensare
a responsabilità sociali
né al giorno del mese
o della settimana che è oggi.


Dò asilo dentro di me
come a un nemico
che temo d'offendere,
un cuore eccessivamente
spontaneo che sente
tutto ciò che sogno
come se fosse reale
che accompagna col piede
la melodia delle canzoni
che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade
strette quando piove.

Fernando Pessoa

Claire
12-November-2011, 22:38
Sonetto già antico




Senti Daisy quando morirò, ti chiedo
di dire ai miei amici lì a Londra,
anche se non lo senti, che nascondi
il grande dolore per la mia morte. Andrai


da Londra a York, dove sei nata (lo dici tu….
ma io non credo mai a ciò che dici),
e racconterai a quel povero ragazzino
che mi ha dato tante ore felici,


che sono morto, anche se non lo saprai….
Perfino a lui, che tanto ho creduto di amare,
non importerà nulla….Poi vai a dare


la notizia a quella strana Cecily
che credeva che un giorno sarei stato grande….
Accidenti alla vita e a chi la vive!


Fernando Pessoa

Claire
24-February-2012, 20:53
Ode alla notte


Vieni, Notte antichissima e identica,
Notte Regina nata detronizzata,
Notte internamente uguale al silenzio, Notte
con le stelle, lustrini rapidi
sul tuo vestito frangiato di Infinito.
Vieni vagamente,
vieni lievemente,
vieni sola, solenne, con le mani cadute
lungo i fianchi, vieni
e porta i lontani monti a ridosso degli alberi vicini,
fondi in un campo tuo tutti i campi che vedo,
fai della montagna un solo blocco del tuo corpo,
cancella in essa tutte le differenze che vedo da lontano di giorno,
tutte le strade che la salgono,
tutti i vari alberi che la fanno verde scuro in lontananza,
tutte le case bianche che fumano fra gli alberi
e lascia solo una luce, un'altra luce e un'altra ancora,
nella distanza imprecisa e vagamente perturbatrice,
nella distanza subitamente impossibile da percorrere.
Nostra Signora
delle cose impossibili che cerchiamo invano,
dei sogni che ci visitano al crepuscolo, alla finestra,
dei propositi che ci accarezzano
sulle ampie terrazze degli alberghi cosmopoliti sul mare,
al suono europeo delle musiche e delle voci lontane e vicine,
e che ci dolgono perché sappiamo che mai li realizzeremo.
Vieni e cullaci,
vieni e consolaci,
baciaci silenziosamente sulla fronte,
cosi lievemente sulla fronte che non ci accorgiamo d'essere baciati
se non per una differenza nell'anima
e un vago singulto che parte misericordiosamente
dall'antichissimo di noi
laddove hanno radici quegli alberi di meraviglia
i cui frutti sono i sogni che culliamo e amiamo,
perché li sappiamo senza relazione con ciò che ci può
essere nella vita.
Vieni solennissima,
solennissima e colma
di una nascosta voglia di singhiozzare,
forse perché grande è l'anima e piccola è la vita,
e non tutti i gesti possono uscire dal nostro corpo,
e arriviamo solo fin dove arriva il nostro braccio
e vediamo solo fin dove vede il nostro sguardo.
Vieni, dolorosa, Mater Dolorosa
delle Angosce dei Timidi,
Turris Eburnea delle Tristezze dei Disprezzati,
fresca mano sulla fronte-febbricitante degli Umili,
sapore d'acqua di fonte sulle labbra riarse degli Stanchi.
Vieni, dal fondo
dell'orizzonte livido,
vieni e strappami
dal suolo dell'angustia in cui io vegeto,
dal suolo di inquietudine e vita-di-troppo e false sensazioni
dal quale naturalmente sono spuntato.
Coglimi dal mio suolo, margherita trascurata,
e fra erbe alte margherita ombreggiata,
petalo per petalo leggi in me non so quale destino
e sfogliami per il tuo piacere,
per il tuo piacere silenzioso e fresco.
Un petalo di me lancialo verso il Nord,
dove sorgono le città di 0ggi il cui rumore ho amato come un corpo.
Un altro petalo di me lancialo verso il Sud
dove sono i mari e le avventure che si sognano.
Un altro petalo verso Occidente,
dove brucia incandescente tutto ciò che forse è il futuro,
e ci sono rumori di grandi macchine e grandi deserti rocciosi


dove le anime inselvatichiscono e la morale non arriva.
E l'altro, gli altri, tutti gli altri petali -
oh occulto rintocco di campane a martello nella mia anima! -
affidali all'Oriente,
l'Oriente da cui viene tutto, il giorno e la fede,
l'Oriente pomposo e fanatico e caldo,
l'Oriente eccessivo che io non vedrò mai,
l'Oriente buddhista, bramanico, scintoista,
l'Oriente che è tutto quanto noi non abbiamo,
tutto quanto noi non siamo,
l'Oriente dove - chissà - forse ancor oggi vive Cristo,
dove forse Dio esiste corporalmente imperando su tutto..
Vieni sopra i mari,
sopra i mari maggiori,
sopra il mare dagli orizzonti incerti,
vieni e passa la mano sul suo dorso ferino,
e calmalo misteriosamente,
o domatrice ipnotica delle cose brulicanti!
Vieni, premurosa,
vieni, materna,
in punta di piedi, infermiera antichissima che ti sedesti
al capezzale degli dei delle fedi ormai perdute,
e che vedesti nascere Geova e Giove,
e sorridesti perché per te tutto è falso, salvo la tenebra e il silenzio,
e il grande Spazio Misterioso al di la di essi.. Vieni, Notte silenziosa ed estatica,
avvolgi nel tuo mantello leggero
il mio cuore... Serenamente, come una brezza nella sera lenta,
tranquillamente, come un gesto materno che rassicura,
con le stelle che brillano (o Travestita dell'Oltre!),
polvere di oro sui tuoi capelli neri,
e la luna calante, maschera misteriosa sul tuo volto.
Tutti i suoni suonano in un altro modo quando tu giungi
Quando tu entri ogni voce si abbassa
Nessuno ti vede entrare
Nessuno si accorge di quando sei entrata,
se non all'improvviso, nel vedere che tutto si raccoglie,
che tutto perde i contorni e i colori,
e che nel cielo alto, ancora chiaramente azzurro e bianco all'orizzonte,
già falce nitida, o circolo giallastro, o mero diffuso biancore, la luna comincia il suo giorno.


Fernando Pessoa

la più bella delle poesie sulla notte che io abbia mai letto.

daniela
24-February-2012, 21:23
Non sono nulla, non posso nulla,
non perseguo nulla.
Illuso, porto il mio essere con me.
Non so di comprendere,
né so se devo essere,
niente essendo, ciò che sarò.
A parte ciò, che è niente, un vacuo vento
del sud, sotto il vasto azzurro cielo
mi desta, rabbrividendo nel verde.
Aver ragione, vincere, possedere l'amore
marcisce sul morto tronco dell'illusione.
Sognare è niente e non sapere è vano.
Dormi nell'ombra, incerto cuore.

Pessoa

daniela
24-February-2012, 21:25
Grandi misteri abitano

Grandi misteri abitano
la soglia del mio essere,
la soglia dove esitano
grandi uccelli che fissano
il mio tardivo andar aldilà di vederli.

Sono uccelli pieni di abisso,
come ci sono nei sogni.
Esito se scandaglio e medito,
e per la mia anima è cataclisma
la soglia dove essa sta.

Allora mi sveglio dal sogno
e mi rallegro della luce,
seppure di malinconico giorno;
perché la soglia è paurosa
e ogni passo è una croce.

Pessoa

daniela
24-February-2012, 21:32
Ho pena delle stelle

Ho pena delle stelle
che brillano da tanto tempo,
da tanto tempo...
Ho pena delle stelle.

Non ci sarà una stanchezza
delle cose,
di tutte le cose,
come delle gambe o di un braccio?

Una stanchezza di esistere,
di essere,
solo di essere,
l'essere triste lume o un sorriso...

Non ci sarà dunque,
per le cose che sono,
non la morte, bensì
un'altra specie di fine,
o una grande ragione:
qualcosa così, come un perdono?

Pessoa

daniela
27-February-2012, 22:07
Stanchezza

Quello che c'è in me è soprattutto stanchezza
non di questo o di quello
e neppure di tutto o di niente:
stanchezza semplicemente, in sé,
stanchezza.
La sottigliezza delle sensazioni inutili,
le violente passioni per nulla,
gli amori intensi per ciò che si suppone in qualcuno,
tutte queste cose -
queste e cio' che manca in esse eternamente -
tutto ciò produce stanchezza,
questa stanchezza,
stanchezza.
C'è senza dubbio chi ama l'infinito,
c'è senza dubbio chi desidera l'impossibile,
c'è senza dubbio chi non vuole niente -
tre tipi di idealisti, e io nessuno di questi:
perchè io amo infinitamente il finito,
perchè io desidero impossibilmente il possibile,
perchè voglio tutto, o ancora di più, se può essere,
o anche se non può essere...
E il risultato?
Per loro la vita vissuta o sognata,
per loro il sogno sognato o vissuto,
per loro la media fra tutto e niente, cioè la vita...
Per me solo una grande, una profonda,
e, ah, con quale felicità, infeconda stanchezza,
una supremissima stanchezza,
issima, issima, issima,
stanchezza...

da Poesie di Alvaro de Campos

daniela
27-February-2012, 22:08
Magnificat

Quando passerà questa notte interna, l’universo,
e io, l’anima mia, avrò il mio giorno?
Quando mi desterò dall’essere desto?
Non so. Il sole brilla alto:
impossibile guardarlo.
Le stelle ammiccano fredde:
impossibile contarle.
Il cuore batte estraneo:
impossibile ascoltarlo.
Quando finirà questo dramma senza teatro,
o questo teatro senza dramma,
e potrò tornare a casa?
Dove? Come? Quando?
Gatto che mi fissi con occhi di vita,
chi hai là in fondo?
Si, sì, è lui!
Lui, come Giosuè, farà fermare il sole
e io mi sveglierò;
e allora sarà giorno.
Sorridi nel sonno, anima mia!
Sorridi anima mia: sarà giorno!

Pessoa

daniela
27-February-2012, 22:10
Sensazione

I miei pensieri sono qualcosa che la mia anima teme.
Fremo per la mia allegria.
A volte mi sento invadere da
una vaga, fredda, triste, implacabile
quasi-concupiscente spiritualità.
Mi fa tutt' uno con l' erba.
La mia vita sottrae colore a tutti i fiori.
La brezza che sembra restia a passare scrolla dalle mie ore rossi petali
e il mio cuore arde senza pioggia.
Poi Dio diventa un mio vizio
e i divini sentimenti un abbraccio
che annega i miei sensi nel suo vino
e non lascia contorni nei miei modi
di vedere Dio fiorire, crescere e splendere.
I miei pensieri e sentimenti si confondono e formano
una vaga e tiepida anima-unità.
Come il mare che prevede una tempesta,
un pigro dolore e un' inquietudine fanno di me
il mormorio di un incalzante stormo.
I miei inariditi pensieri si mescolano e occupano
le loro interpresenze, e usurpano
gli uni il posto degli altri. Non distinguo
nulla in me tranne l' impossibile
amalgama delle molte cose che sono.
Sono un bevitore dei miei pensieri
L' essenza dei miei sentimenti inonda la mia anima..
La mia volontà vi si impregna.
Poi la vita ferma un sogno e fa sfiorire
la bellezza nel dolore dei miei versi.

Fernando Pessoa

daniela
27-February-2012, 22:11
Licantropia

In qualche luogo i sogni diventeranno realtà.
C'è un lago solitario
illuminato dalla luna per me e per te
come nessuno per noi soli.
Lì la scura bianca vela spiegata
in un vago vento non sentito
guiderà la nostra vita-sonno
laddove le acque si fondono
in un lido di neri alberi,
dove i boschi sconosciuti vanno incontro
al desiderio del lago di essere di più
e rendono il sogno completo.
Là ci nasconderemo e svaniremo,
tutti vanamente al confine della luna,
sentendo che ciò di cui siamo fatti
è stato qualche volta musicale.

Pessoa

Rosy
22-April-2012, 20:43
IL MIO SGUARDO E' NITIDO COME UN GIRASOLE


Il mio sguardo è nitido come un girasole.
Ho l'abitudine di camminare per le strade
guardando a destra e a sinistra
e talvolta guardando dietro di me...
E ciò che vedo a ogni momento
è ciò che non avevo mai visto prima,
e so accorgermene molto bene.
So avere lo stupore essenziale
che avrebbe un bambino se, nel nascere,
si accorgesse che è nato davvero...
Mi sento nascere a ogni momento
per l'eterna novità del Mondo...
Fernando Pessoa

Andrea
12-November-2012, 13:20
Poco importa da dove la brezza
trae l'aroma che in essa viene.
Il cuore non ha bisogno
di sapere cos'è il bene.
A me basti a quest'ora
la melodia che culla.
Che importa se, lusingando,
le forze dell'anima spegne?


Chi sono, perché il mondo si perda
dietro quel che penso sognando?
Se mi avvolge la melodia
solo il suo avvolgermi io vivo...


Fernando Pessoa

silvia77
13-November-2012, 23:18
Una poesia di pessoa alla quale sono affezionata e che vuol dire molto per me.

Tutte le lettere d’amore sono
ridicole.
Non sarebbero lettere d’amore se non fossero
ridicole.

Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore,
come le altre,
ridicole.

Le lettere d’amore, se c’è l’amore,
devono essere
ridicole.

Ma dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d’amore
sono
ridicoli.

Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d’amore
ridicole.

La verità è che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere
a essere ridicoli.

(Tutte le parole sdrucciole,
come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente
ridicole).

kaipirissima
11-February-2013, 20:50
Presi il mio cuore
e lo posi nella mia mano
Lo guardai come chi guarda
grani di sabbia o una foglia.
Lo guardai pavido e assorto
come chi sa d'essere morto;
con l'anima solo commossa
del sogno e poco della vita.


- Fernando Pessoa -

Rosy
03-June-2014, 15:36
CONSIDERO LA VITA UNA LOCANDA


Considero la vita una locanda,
dove devo fermarmi fino all'arrivo della diligenza dell'abisso.
Non so dove mi condurrà,
perché non so niente.
Potrei considerare questa locanda una prigione,
perchè in essa sono costretto all'attesa;
potrei considerarla un luogo in cui socializzare,
perchè qui mi ritrovo insieme ad altri.
Non sono,però,né impaziente né spontaneamente naturale.
Lascio a quello che sono,
coloro che si chiudono nella stanza
mollemente sdraiati sul letto dove aspettano insonni;
lascio a quello che fanno,
coloro che conversano nelle sale,
da dove musiche e voci giungono facilmente fino a me.
Mi siedo alla porta e imbevo i miei occhi e orecchi dei colori e dei suoni del paesaggio,
e canto sommessamente,
solo per me,
vaghe canzoni che compongo nell'attesa.
Per tutti noi scenderà la notte e arriverà la diligenza.
Godo della brezza che mi è data e dell'anima
che mi è stata data per goderla,
e non mi pongo altre domande né cerco altro.
Se ciò che lascerò scritto nel libro dei clienti,
riletto un giorno da qualcuno,
potrà intrattenerlo nel transito,
andrà bene.
Se nessuno lo leggerà,
né si intratterrà,
andrà ugualmente bene
Fernando Pessoa

daniela
15-June-2014, 22:50
O spiaggia di pescatori

O spiaggia di pescatori,
in questo ampio giorno lento...
Si quietano tutti i dolori
quando si stendono al sole...
Cerco sereno il modo
di ricevere tutta la luce
e questa spiaggia dove mi sdraio
è calda e lieve croce.
Come una vela o una rete
o su una vela sdraiato
e spegne in me la sete tutta
di volermi acquietato...
E lì al di là dei miei piedi
rugge il mare prossimo e eterno...
Ho l'anima tutta rasente
a un vago tenero sorriso
che avvolge in vacua bontà
il cielo vuoto che fisso
se ricordo, è senza nostalgia...
E mi addormento se medito...

Fernando Pessoa

Rosy
27-April-2015, 16:52
Apri a chi non bussa alla tua porta..

Se qualcuno un giorno bussa alla tua porta,
dicendo che è un mio emissario,
non credergli, anche se sono io;
ché il mio orgoglio vanitoso non ammette
neanche che si bussi
alla porta irreale del cielo.
Ma se, ovviamente, senza che tu senta
bussare, vai ad aprire la porta
e trovi qualcuno come in attesa
di bussare, medita un poco. Quello è
il mio emissario e me e ciò che
di disperato il mio orgoglio ammette.
Apri a chi non bussa alla tua porta.

Fernando Pessoa