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Visualizza la versione completa : La sabbia non ricorda - Giorgio Scerbananco



dolores
22-January-2012, 17:34
Su una bancarella dell'usato ho scovato questo romanzo di Giorgio Scerbanenco. Recita la quarta di copertina:

Un giallo italiano.
Qualcuno che ama troppo,
qualcuno che non sa amare,
qualcuno che odia soltanto.
Una vicenda d'amore attraverso la drammatica ricerca di un colpevole:
il suo nome fu scritto sulla sabbia, ma la sabbia non ricorda.

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Scerbanenco ambienta questa storia tra Lignano Sabbiadoro e Latisana, nel 1960. Si capisce subito che lui in quei posti ci è stato: si sentono gli odori, le parlate, si vedono i colori, il modo di intendere la vita.
I personaggi sono definiti da quello che fanno, per come lo fanno. Pochissime le righe per spiegare un carattere o un'emozione. Viene tutto lasciato ai gesti e alle parole.
Il risultato è un romanzo scorrevole, che trascina nella lettura come un buon giallo che si rispetti. Sì, perché questo è un giallo. Un giallo classico, classicissimo: colpevole presente e nascosto fin dalle prime pagine. Sospetti sospettati, colpevole insosospettabile e colpo di scena finale, coi buoni che finiscono tra i buoni e i cattivi con i cattivi. Ma il bello del libro è il suo aspetto rosa. Tutti parlano di come Scerbanenco sappia mescolare giallo e rosa creando un genere tutto suo. D'accordo, ma questa è una visione riduttiva.
Scerbanenco scrive molto bene. Pulito, armonioso e semplice, senza strafare. Tratteggia i personaggi come perfette sculture di se stessi. Poi decide di metterci anche una storia d'amore in mezzo al giallo, e la sa intrecciare alla perfezione. Ma io sono convinta che che se ci avesse messo una storia d'odio, o d'invidia, o di rabbia, o di vendetta, o di vanità, o di solitudine, o di qualsiasi altro ingrediente da mescolare al giallo, ci sarebbe riuscito. Per questo motivo dico che è riduttivo catalogare Scerbanenco sotto la voce: scrittore di gialli/rosa. "Ottimo scrittore" è una definizione molto più appropriata.

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Rosy
11-February-2013, 16:25
Ri-leggere un romanzo dopo 38 anni e riconoscergli lo stesso fascino di allora: incredibile!

Trama:
Siamo in estate, sulle spiagge dell'Adriatico. Un uomo giace sulla sabbia con la gola squarciata. Comincia così l'incalzante "giallo italiano" di Scerbanenco. Ma chi ha ucciso il povero Giannuzzo, un ometto dall'apparenza innocua che in realtà terrorizzava tanta gente? Anche gli innocenti mentono, o tacciono. E così, inevitabilmente, al primo segue un secondo omicidio. Protetto da questa rete di omertà, l'assassino attende con pazienza che passi la tempesta. Ma non sa che il suo nome è stato scritto sulla sabbia.

Quanto mi è piaciuto....
Non lo ricordavo.
Un libro che è insieme giallo, romanzo, storia di sentimenti.

Giallo di tutto rispetto. Fino alla penultima pagina non si conosce il nome dell'assassino; anzi, come nel miglior poliziesco, di volta in volta si fanno ipotesi, su questo, su quell'altra....Io, naturalmente non azzecco mai, ma ormai sono rassegnata alla mia ...poca intuizione !
Bella la figura di questo poliziotto tormentato ( e ti pareva, se non era mio!!!), ma solo da un amore non corrisposto, non da mille traversie come Erlendur o Wallander.

Romanzo coinvolgente, una bella storia.
Qualcuno ha scritto romanzo rosa; io non lo chiamerei così, mi sembrerebbe di sminuirlo. Anche se parla di amore, di sentimenti; sono descritti però con buona introspezione, con approfondimento psicologico.

Scerbanenco è un ottimo scrittore, ancora attuale, nonostante il tempo sia passato sulle sue storie...

Ho letto che il meglio lo dà con Duca lamberti e le sue avventure.
Pensate che le avevo lette tutte e non ne ricordo una! perciò mi riprometto di comprarle quanto prima; spero addirittura di trovarli usati su qualche bancarella.
Scerbanenco merita di essere conosciuto meglio!
Rosy

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