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Visualizza la versione completa : Venere in metrò - Giuseppe Culicchia



Elvira Coot
20-May-2014, 15:21
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"Gaia, 38 anni, porta la taglia 38, vive nel centro di Milano e in equilibrio perfetto sul suo tacco dodici si muove disinvolta tra sfilate e locali alla moda: del resto ha un marito che le garantisce una grande agiatezza, un amante il cui profilo su Facebook dice sempre "innamorato", una figlia che va alla scuola steineriana, due amiche di nome Ilaria e Solaria, un iPhone, un iPod, un iPad e una psicanalista che a ogni seduta pronuncia queste parole: "Sono trecento euro". Madre in carriera, può vantare l'invenzione dell'apericena, rito che ha ormai contagiato l'intera penisola, e la soddisfazione di non avere fatto mancare nulla alla figlia Elettra senza per questo trascurare il lavoro. Nessuna sbavatura, insomma. Eppure il passato bussa, implacabile, nel sonno. Un incubo ricorrente, che sembra voler riportare a galla qualcosa... Prima o poi Gaia dovrà decidersi a parlare di suo padre. E dei suoi tre anni di black-out. Anche perché a un tratto nel suo presente si è aperta una piccola crepa, destinata ad allargarsi come la tela di un ragno e a mandare in pezzi le sue sicurezze: il licenziamento dall'agenzia di comunicazione dove lavora, un'impasse sentimentale inattesa, la carta di credito bloccata, Elettra che lancia segnali di un disagio sempre più ineludibile... "

La protagonista, Gaia, mi è stata sin da subito simpatica. Certo, è impossibile non rendersi conto di quanto è vuota, e di quanto è superficiale la vita che vive, fra borse firmate e spese folli. Come se non bastasse, ha un marito inutile che da anni non trascorre un fine settimana con la sua famiglia e una figlia problematica che non le rivolge la parola da … da quanto? nemmeno lei si ricorda il suono della voce di sua figlia
D’altra parte non bisogna dimenticare in che famiglia è cresciuta, con un padre assente e una madre sadica che ha sfogato su di lei ogni frustrazione. Gaia è una donna forte, che lotta e non affonda, anche quando il suo mondo poco per volta, le crolla intorno e non le rimane nulla, se non un affetto grandissimo che ha ritrovato proprio nel momento in cui le cose hanno cominciato a cambiare.