PDA

Visualizza la versione completa : Il re della pioggia - Saul bellow



daniela
06-April-2014, 23:42
2346


Premio Nobel per la letteratura nel 1976, con la motivazione "Per la comprensione umana e la sottile analisi della cultura contemporanea che sono combinate nel suo lavoro", Saul Bellow ne 'Il re della pioggia' racconta la vicenda di Eugene Henderson, un americano che, giunto a cinquantacinque anni pieno di donne, di figli e di denaro, fugge nel cuore dell'Africa alla ricerca di verità elementari sul mondo e su stesso.

Gli antieroi di Bellow sono per lo più uomini in crisi, alla ricerca di se stessi, privi, alle volte, di grandi qualità, che faticano a inserirsi nel loro contesto sociale, attraverso i quali Bellow comunica le proprie emozioni e le proprie idee. Il quadro che ci offre Bellow è quello della condizione dell'uomo moderno e dei malesseri contemporanei, che vanno dalle nevrosi alle frustrazioni.

Il suo capolavoro, Herzog, del 1964, è la biografia di un professore di media età che sfoga le proprie angosce esistenziali scrivendo missive, mai spedite, ad amici, al presidente degli Stati Uniti, a Dio e a se stesso.

“… forse il tempo è stato inventato per porre fine alla disperazione. Perché non duri in eterno. Forse è proprio così. E la felicità, il suo opposto, è forse eterna? Non c’è tempo nella felicità. In cielo hanno buttato via tutti gli orologi…”.

2347

Il volto in copertina sembra il suo ritratto, ma in realtà è un quadro, di F.H. Varley, Doctor T.

daniela
08-April-2014, 23:23
"Perché ho fatto questo viaggio in Africa? La spiegazione non è semplice. Le mie cose andavano sempre peggio, e a un certo punto erano diventate un viluppo inestricabile.Se ripenso alla mia situazione all'età di cinquantacinque anni, quando comprai il biglietto, vedo solo dolore. I fatti mi si affollano addosso, sì che ne avverto l'oppressione sul petto"

Eugenie Henderson è un cinquantenne dal fisico forte e resistente, addestrato alla guerriglia. E’ un uomo ricco grazie all’eredità lasciata dal padre e il suo interesse maggiore è quello di allevare maiali. Ha alle spalle due matrimoni e vissuti turbolenti. Inquieto, in crisi esistenziale, il protagonista ci informa sin dall'incipit del lungo ed intenso viaggio compiuto in Africa.

Lettura scorrevole, con un sottofondo di ironia e leggerezza, trasmette molto bene l'insoddisfazione dell'uomo moderno, contraddittorio e incapace di placare le proprie irrequietezze, ricco, che ha tutto ma che non è felice. L'occidentale in crisi si reca in Africa dove, liberatosi dalle angosce della cosidetta società civile, spera di recuperare la pace interiore.
Chissà se il viaggio in Africa darà un senso alla sua vita?

2350


«La vera letteratura sta in equilibrio fra le impressioni vere e le impressioni fasulle di ciò che chiamiamo vita», scriveva Saul Bellow (1915-2005). E anche: "Ho passato la maggior parte della mia vita a scrivere. E' un' attività solitaria. Si sta seduti nella propria stanza, e si scrive. E dalla solitudine si entra in conttatto con tutti."

Si chiamava Solomon Byelo, alla nascita, ed era canadese per caso, figlio di una famiglia ebrea russa emigrata poveramente in America. Ma la sua città diventerà Chicago, dove si trasferì ragazzino, per essere ribattezzato Saul e, cognome più americano e protettivo, Bellow.
Ebreo americano, in casa si parlava yiddish, è stato sicuramente un uomo errante, da una casa all'altra, da una università in cui insegnava per campare a una diversa moglie (cinque), in continuo movimento e tumulto tra divorzi, sensi di colpa, borse di studio, corteggiamenti, premi (il Pulitzer, il Nobel nel 1976, che ricevette, dichiarò, mentre era a letto con Jane Austen e non voleva essere disturbato), viaggi più o meno avventurosi, amicizie.