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Visualizza la versione completa : John Grisham - L'ombra del sicomoro



Elvira Coot
16-March-2014, 16:46
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"Clanton, Ford County, 1988. Seth Hubbard è un uomo molto ricco che sta morendo di cancro ai polmoni. Non si fida di nessuno ed è molto attento alla sua vita privata e ai suoi segreti. Ha due ex mogli, due figli con cui non ha rapporti e un fratello sparito nel nulla da moltissimi anni. Il giorno prima di impiccarsi a un sicomoro, Seth scrive di suo pugno un nuovo testamento nel quale esclude la sua famiglia dall'eredità e lascia tutto ciò che possiede a Lettie, l'ignara domestica di colore che lo ha assistito prima e durante la malattia. Spedisce il testamento all'avvocato Jake Brigance, che si ritrova per le mani un caso davvero scottante. Molte sono infatti le domande cui lui ora deve dare una risposta: perché Seth ha lasciato le sue ingenti fortune alla sua donna di servizio? Forse le cure per il cancro hanno offuscato la sua mente? E tutto questo cosa ha a che fare con quel pezzo di terra un tempo noto come Sycamore Row? Ha così inizio una drammatica controversia tra coloro che si considerano i legittimi eredi, Lettie e un'intera comunità segnata da pregiudizi e tensioni mai sopite. Con "L'ombra del sicomoro" John Grisham ritorna venticinque anni dopo all'ambientazione e alle atmosfere del suo primo romanzo, "Il momento di uccidere", considerato ormai un classico, di cui questo nuovo legal thriller è il seguito, e al suo battagliero protagonista, l'avvocato Jake Brigance, di nuovo, alle prese con una vicenda caratterizzata da discriminazione razziale, ingiustizia, avidità."

A me Grisham è sempre piaciuto, ho quindi apprezzato anche questo libro, sia come storia, che come personaggi. Ma devo anche puntualizzare che qualche pagina in meno avrebbe giovato al ritmo narrativo, che fino a tre quarti è piuttosto tranquillo e quasi privo di novità: ci sono descrizioni dei personaggi, descrizioni dei luoghi, descrizioni del passato dei protagonisti, ma non molta azione. E’ slo verso la fine che si cominciano a muovere le acque. Mi sarebbe piaciuto trovare qualche emozione in più, qualche colpo di scena, qualche momento di suspance. Ma questo non mi ha rovinato il gusto della lettura, dopotutto non tutti i libri di Grisham sono come "Il socio".
Il finale si capiva a metà libro, però è un finale molto elegante, non poteva finire in modo diverso.
Purtroppo io ho trovato il protagonista Seth Hubbard estremamente antipatico e insopportabile, non ho provato empatia per lui nemmeno leggendo le descrizioni della sua malattia, mentre invece l’avvocato Jack Brigance mi è stato subito simpatico, anche la sua famiglia, la moglie e la figlia, entrano subito nel cuore e non si può fare a meno di preoccuparsi per loro, a causa delle minacce che ricevono in conseguenza del processo narrato nel precedente romanzo (Il momento di uccidere).
Alla fine rimane irrisolto il dilemma morale che si presenta in tutto il libro: una persona ha il diritto di lasciare i propri beni a chi desidera o è obbligato a includere anche la propria famiglia nel testamento?