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Rosy
05-November-2011, 18:08
Chi mi conosce da anni, attraverso il forum, sa chi siano gli "ultimi" per me.
Sono i poveri; i reietti della società; gli sfortunati...tutti quelli , insomma, che su questa terra non...se la passano poi tanto bene.
Proprio per questo mi sono particolarmente cari.
Allora perchè non trovare poesie per loro? Adatte alla loro situazione?
Io ci provo.
Il solo ricordarli con dei versi, me li fa sentire più vicini.
Rosy :P :P

Rosy
05-November-2011, 18:10
Inizio con una splendida poesia di Claudio POZZANI.
E' un poeta genovese, cinquantenne, presidente del Festival della Poesia che si svolge ogni anno a Genova.
La sua più nota ( e migliore) composizione si intitola "SONO".

SONO

Sono l’apostolo lasciato fuori dall’Ultima Cena

Sono il garibaldino arrivato troppo tardi allo scoglio di Quarto

Sono il Messia di una religione in cui nessuno crede

Io sono l’escluso, l’outsider, il maledetto che non cede

Sono il protagonista che muore nella prima pagina

Sono il gatto guercio che nessuna vecchia vuol carezzare

Sono la bestia idrofoba che morde la mano tesa per pietà

Io sono l’escluso, l’outsider, il maledetto senza età

Sono l’onda anomala che porta via asciugamani e radioline

Sono il malinteso che fa litigare

Sono il diavolo che ha schivato il calamaio di Lutero

Sono la pellicola che si strappa sul più bello

Io sono l’escluso, l’outsider, un chiodo nel cervello

Sono la pallina del flipper che cade un punto prima del record

Sono l’autorete all’ultimo secondo

Sono il bimbo che ghigna contro le sberle della madre

Sono la paura dell’erba che sta per essere falciata

Io sono l’escluso, l’outsider, questa pagina strappata.

Claudio Pozzani

Rosy
05-November-2011, 20:24
IL MONDO HA UN OCCHIO SOLO
di Giovanni Arpino

Siamo in tanti a non essere stati invitati,
la tavola è pronta ma noi dietro i vetri
guardiamo gli altri ridere e star bene.
Siamo in tanti, in troppi a guardare,
vorremmo essere li, siamo pronti
a star bene e anche a pagare il conto
alla fine, con una mano sul cuore.
Ma chi è che ha chiuso in principio la porta
in faccia a gente buona come noi
cosi buona che non capisce nemmeno le ragioni
che ci proibiscono di entrare e star bene?
Questa festa non è né lunga né tranquilla,
il mondo ha un occhio solo, capite,
e non si divertiranno le donne ben vestite,
non dormiranno in pace gli uomini grassi,
non canteranno le strade ed i bambini
finchè non entreremo anche noi
a ridere insieme, poi a pagare il conto.

Rosy :cry: :cry:

daniela
05-November-2011, 22:22
Quello che mi meraviglia
in questo bambino
mendicante;
in questo piccolo cinese di sei anni;
che pesa poco più d’un pollo al mercato;
che è vestito con pochi centimetri
di stoffa;
che mi prende così poco posto nella strada;
quello che mi meraviglia
è che possa contenere una cosa così grande:
la miseria.
Guarda, dico, che la miseria,
la miseria è un gigante.
La miseria, dico, è un colosseo.
La miseria è una piramide egizia.
È un oceano.
È un Everest, la miseria.
Tutta in un bambino,
tutta dentro un uomo, dico,
che pesa come un pollo al mercato.
Così niente,
un pacchetto d’ossa
come un pacchetto di sigarette,
contiene il pachiderma della miseria.
Che sia uno dei soliti
miracoli di Dio?

Hong Kong, novembre ’66
Virgilio Lilli

Rosy
05-November-2011, 23:00
Grazie, Danilela.
Ero certa che tu avresti raccolto l'invito, e CONDIVISO.
Ciao
Rosy :P :P

daniela
05-November-2011, 23:38
Povera Che Dorme Entro I Giornali

C'è una povera in via Ciovasso
che non può più camminare,
e dorme entro i giornali
nessuno di quelli che stanno
di sopra
ha tempo di scendere e salutare.

Per lei è di troppo
un po' di scatole per guanciale
e stare
nel cuore di Milano.

David Maria Turoldo

daniela
06-November-2011, 11:05
LA FAME

Io scendo tra le genti come un'ombra,
Io siedo accanto a ciascuno.

Nessuno mi vede, ma tutti si guardano in faccia,
E sanno ch'io sono lì.

Il mio silenzio è simile al silenzio della marea
Che sommerge il campo di gioco dei bimbi,

Simile all'inasprirsi del gelo nelle lente ore notturne,
Quando gli uccelli al mattino sono morti.

Gli eserciti travolgono, invadono, distruggono,
Con tuono di cannoni dalla terra e dall'aria.

Io Sono più tremenda degli eserciti,
Io sono più temuta del cannone.

Re e cancellieri dànno ordini;
lo non dò ordini a nessuno;

Ma sono più ascoltata dei re
E più che non i fervidi oratori.

lo disdico parole, disfo azioni.
Le creature ignude mi conoscono...

Io sono il primo e l'ultimo istinto dei viventi...
Sono la Fame.

LAURENCE BINYON

daniela
06-November-2011, 11:12
POESIA MALAWI di Jack Mapanje

Avevo fame e voi avete fondato un club a scopo umanitario e avete discusso della mia fame.

Ve ne ringrazio.

Ero in prigione e voi siete entrati furtivamente in chiesa a pregare per la mia liberazione.

Ve ne ringrazio.

Ero nudo e voi avete esaminato seriamente le conseguenze della mia nudità.

Ero ammalato e voi vi siete messi in ginocchio a ringraziare il Signore di avervi dato la salute.

Ero senza tetto e voi avete predicato le risorse dell'amore di Dio.

Sembravate tanto religiosi e tanto vicini a Dio.

Ma io ho ancora fame, sono ancora solo, ammalato, prigioniero, senza tetto.

daniela
06-November-2011, 11:17
La bestia
di Manuel Bandeira

Ho visto ieri una bestia
Nell'immondizia del cortile
Che cibo cercava fra i rifiuti.

Quando trovava qualcosa
Non l'esaminava né odorava:
Ingoiava con voracità.

La bestia non era un cane,
Non era un gatto,
Non era un ratto.

La bestia, mio Dio, era un uomo.

daniela
06-November-2011, 11:21
Il tredicesimo invitato

Grazie – ma qui che aspetto?
Io qui non mi trovo. Io fra voi
sto qui come il tredicesimo invitato,
per cui viene aggiunto un panchetto
e mangia nel piatto scompagnato.
E fra tutti che parlano – lui ascolta.
Fra tante risa – cerca di sorridere.
Inetto, benché arda,
a sostenere quel peso di splendori
si sente grato se alcuno casualmente
lo guarda. Quando in cuore
si smarrisce atterrito «Sto per piangere!»
E all’improvviso capisce
che siede un’ombra al suo posto:
che – entrando – lui è rimasto fuori.

Fernanda Romagnoli

daniela
06-November-2011, 11:22
Tu

Tu, che chiamiamo anima. Tu profuga,
reietta, indesiderabile. Tu transfuga
dal soffio dell’origine.
Non ti spetta razione né coperta
né foglio di reimbarco.
Per registri e frontiere:
non esisti.
Ma in sere come queste, di cangianti
vaticinii fra i monti,
ad ogni varco
può apparire improvvisa la tua faccia
d’eremita o brigante.
«Fronda smossa,
pietra caduta» trasale in sé il passante
che la tua ombra assilla
di crinale in crinale,
mentre corri ridendo nell’occhiata
del cielo, che ti nomina e sigilla.

Fernanda Romagnoli

Rosy
06-November-2011, 11:33
POESIA MALAWI di Jack Mapanje

Avevo fame e voi avete fondato un club a scopo umanitario e avete discusso della mia fame.

Ve ne ringrazio.

Ero in prigione e voi siete entrati furtivamente in chiesa a pregare per la mia liberazione.

Ve ne ringrazio.

Ero nudo e voi avete esaminato seriamente le conseguenze della mia nudità.

Ero ammalato e voi vi siete messi in ginocchio a ringraziare il Signore di avervi dato la salute.

Ero senza tetto e voi avete predicato le risorse dell'amore di Dio.

Sembravate tanto religiosi e tanto vicini a Dio.

Ma io ho ancora fame, sono ancora solo, ammalato, prigioniero, senza tetto.

Questa, Daniela, è sicuramente la più VERA.
E' quello che io "tento" di spiegare a ad alcune mie amiche - direi più...conoscenti- che si ritengono grandi benefattrici andando il sabato sera in lamè alle cene del LION'S, a parlare dei problemi suddetti e a dare il ricavato per queste cause...
Intendiamoci: io non ho nulla contro questo tipo di associazioni!
Come dicono qua: CI STA BENE TUTTO!ma credo ci sia diversità nel fare del bene concretamente- con del lavoro, calandosi in una realtà -piuttosto che passare serate mondane e piacevoli, lontani anni luce da ciò di cui si sta parlando.
O NO?
baci e grazie per il contributo prezioso.
Rosy :P :P

Rosy
08-November-2011, 19:24
I poveri alla stazione delle corriere


I poveri viaggiano. Alla stazione delle corriere
allungano il collo come anatre per guardare
le insegne dei pullman. E i loro sguardi
sono quelli di chi ha paura di perdere qualcosa:
la valigia che custodisce una radio a pile e un giaccone
che ha il colore del freddo in un giorno senza sogni,
il panino di mortadella in fondo alla borsa,
e il sole di suburbio e polvere oltre i viadotti.
Fra il rumore degli altoparlanti e l’ansare delle corriere
hanno paura di perdere la loro corsa
nascosta nella nebbia degli orari.
Quelli che sonnecchiano nelle panche si svegliano spaventati,
sebbene gli incubi siano un privilegio
di coloro che nutrono le orecchie e il tedio degli psicanalisti
in studi asettici come il cotone che chiude il naso dei morti.
Nelle file i poveri assumono un’aria grave
che unisce timore, impazienza e sottomissione.
Come sono grotteschi i poveri! E come i loro odori
ci infastidiscono anche da lontano!
E non hanno la nozione delle convenienze, non sanno stare in pubblico.
Il dito sporco di nicotina strofina l’occhio irritato
che del sogno ha trattenuto solo la cispa.
Dal seno cadente e turgido un filo di latte
scorre in una piccola bocca abituata al pianto.
Alla stazione vanno e vengono, scavalcano e stringono valigie e pacchi,

fanno domande inopportune agli sportelli, sussurrano parole misteriose
e contemplano le copertine delle riviste con l’aria stupita
di chi non sa la strada del bel salone della vita.
Perché questo andare e venire? E questi vestiti stridenti,
questi gialli d’olio di dendê che fanno male agli occhi delicati
del viaggiatore obbligato a sopportare tanti odori fastidiosi,
e questi rossi aggressivi di fiere e mercatini?
I poveri non sanno viaggiare né sanno vestirsi.
Tanto meno sanno abitare: non hanno la nozione del comfort
sebbene alcuni di loro posseggano persino la televisione.
In realtà i poveri non sanno neppure morire.
(Quasi sempre hanno una morte brutta e inelegante.)
E in qualsiasi parte del mondo danno fastidio,
viaggiatori importuni che occupano i nostri posti
anche quando siamo seduti e loro viaggiano in piedi.

LEDO IVO.

Rosy

daniela
08-November-2011, 23:07
E in qualsiasi parte del mondo danno fastidio,
viaggiatori importuni che occupano i nostri posti
anche quando siamo seduti e loro viaggiano in piedi.


Questa poesia è veramente molto reale, trovo sia straordinariamente efficace nel descrivere gli stati d'animo
Avviene esattamente tutto come descritto, è sufficiente prendere un autobus, un treno, per vivere la situazione così ben descritta in questa poesia.

Andrea
25-November-2011, 14:00
La semplicità

La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri.
E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri.
Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili,
di finire alla mercè di chi ci sta di fronte.
Non ci esponiamo mai.
Perché ci manca la forza di essere uomini,
quella che ci fa accettare i nostri limiti,
che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia,
in forza appunto.

Io amo la semplicità che si accompagna con l'umiltà.
Mi piacciono i barboni.
Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle,
sentire gli odori delle cose,
catturarne l'anima.
Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo.
Perché lì c'è verità, lì c'è dolcezza, lì c'è sensibilità, lì c'è ancora amore.

Alda Merini

daniela
04-December-2011, 20:37
E' stato un bambino molto piccolo di Calcutta quello che mi ha insegnato

che cosa significa amare con grande amore.

Accadde una volta che rimanemmo senza zucchero.

Non so come, ma, a scuola quel piccolo indù di quattro anni di età venne

a sapere che Madre Teresa non aveva zucchero per i suoi bambini.

Tornato a casa, disse ai suoi genitori:

"Non voglio prender zucchero per tre giorni.

Metterò da parte il mio zucchero per Madre Teresa."

I suoi genitori non erano mai stati alla nostra casa per offrir alcunchè,

ma passati i tre giorni, accompagnarono il piccino.

Era davvero molto piccolino: tra le mani aveva una boccetta di zucchero.

Quanto può mangiare un bimbo di quattro anni?

Comunque sia, egli portò la quantità di zucchero

che avrebbe potuto mangiare in tre giorni.

Quel bambino era appena capace di pronunciare il mio nome,

ma fu generoso nel suo dono: e l'amore che vi pose

fu per me qualcosa di una bellezza commovente.

Il gesto di quel piccino di quattro anni mi convinse che,

nel momento in cui diamo qualcosa per amore di Dio,

il nostro dono acquista un valore infinito.


Madre Teresa di Calcutta

Andrea
06-December-2011, 12:24
Ero matta in mezzo ai matti.
I matti erano matti nel profondo, alcuni molto intelligenti.
Sono nate lì le mie più belle amicizie.
I matti son simpatici, non come i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita!

Alda Merini

Andrea
16-December-2011, 18:17
Io non amo la gente perfetta,
quelli che non sono mai caduti,
non hanno inciampato.
A loro non si è svelata la bellezza della vita.

Boris Pasternak

Andrea
16-December-2011, 18:26
LET'S PLAY THAT

quando sono nato
un angelo matto strafatto
è venuto a leggermi la mano
non era un angelo barocco
era un angelo strafatto, storto
con ali d’aeroplano

ed ecco che l’angelo mi dice
stringendomi la mano
con un sorriso a denti stretti
vai bello, vai a stonare
nel coro dei contenti

vai bello, vai a stonare
nel coro dei contenti

let’s play that

Torquato Neto

daniela
16-December-2011, 23:21
Barboni

Te li ritrovi all'angolo
laceri e macilenti
ombre negli occhi stanchi
su facce senza età,
le mani tremolanti
tese verso i passanti
cercano carità,
fermati se lo vuoi
forse così potresti
leggere nel passato
vite vissute ai margini
di questa società.
Ancora li ritrovi alla stazione
tra i binari dei treni
o nelle sale d'attesa
seduti sotto la biglietteria
ad aspettar probabili monete
date da viaggiatori frettolosi
che osservano nervosi e preoccupati
tutti gli orari della ferrovia...
Loro non hanno fretta
e li ritrovi
a scartocciare pasti sempre più asciutti
tra una bottiglia e l'altra
la cicca tra le labbra screpolate
nell'incomunicabile silenzio...
se resti indifferente,
fingendo d'ignorarli,
guardati per un attimo allo specchio
e ti ritrovi.

Luciano Somma

Rosy
17-December-2011, 00:28
Toccante e, semplicemente, bellissima.
Ne ho visti tanti stasera, ed ho parlato con loro.
ciao buona notte,
Rosy:-P:-P

daniela
29-December-2011, 23:13
Ho mangiato

lo, stamattina, ho mangiato.
Certamente, non c'è nulla di piu normale,
di piu comune.
A mezzogiorno, e poi stasera, io mangerò
come tutti...
Cosa dite? Tutti,
non mangian tutti a questo mondo?
Certamente, almeno sembra: me l'han detto.
E' ben triste, beninteso.
Ah! Non siamo in Paradiso!
Ma è necessario saper accettare il proprio destino;
non ci si può far nulla, non è vero?
Non ci si può far nulla!
lo, stamattina,
ho mangiato.
Sicuramente, loro non hanno mangiato.
Ma cosa posso farci, io?
Non c'è rischio che possa tentare,
perché non posso, con la mia porzione,
modesta porzione - nutrire il mondo,
tutti coloro che nel mondo hanno fame.
Ci scocciano senza fine
come se
non avessimo abbastanza seccature!
E poi
sono troppo preso dai miei affari.
Infine, si tratta di sconosciuti...
io, io, IO,
stamattina,
io
ho mangiato.

Raoul Follereau

daniela
29-December-2011, 23:14
Il mio e il tuo

Il mio patrimonio, il tuo patrimonio, i nostri soldi;
i miei, i tuoi, i miei, i tuoi...
I miei capitali, i tuoi averi, i nostri beni:
i miei, i tuoi, i miei, i tuoi...
Un solo universo
molle, sordido e chiuso,
nel quale ci si va a barricare.
finito il tempo di amare.
Centinaia di milioni di poveri senza pane,
senza casa e senza nulla.
Il mio patrimonio, il tuo patrimonio,
i miei capitali, i tuoi averi:
i miei, i tuoi, il mio, il tuo.
Ormai sono duemila anni: l'era cristiana...
Ma quando mai cominceremo ad essere cristiani?

Raoul Follereau

Milodragovitch
30-December-2011, 11:21
Prinçesa
Sono la pecora sono la vacca
che agli animali si vuol giocare
sono la femmina camicia aperta
piccole tette da succhiare

Sotto le ciglia di questi alberi
nel chiaroscuro dove son nato
che l'orizzonte prima del cielo
ero lo sguardo di mia madre

"che Fernandino è come una figlia
mi porta a letto caffè e tapioca
e a ricordargli che è nato maschio
sarà l'istinto sarà la vita"

e io davanti allo specchio grande
mi paro gli occhi con le dita a immaginarmi
tra le gambe una minuscola fica

nel dormiveglia della corriera
lascio l'infanzia contadina
corro all'incanto dei desideri
vado a correggere la fortuna

nella cucina della pensione
mescolo i sogni con gli ormoni
ad albeggiare sarà magia
saranno seni miracolosi

perché Fernanda è proprio una figlia
come una figlia vuol far l'amore
ma Fernandino resiste e vomita
e si contorce dal dolore

e allora il bisturi per seni e fianchi
in una vertigine di anestesia
finché il mio corpo mi rassomigli
sul lungomare di Bahia

sorriso tenero di verdefoglia
dai suoi capelli sfilo le dita
quando le macchine puntano i fari
sul palcoscenico della mia vita

dove tra ingorghi di desideri
alle mie natiche un maschio s'appende
nella mia carne tra le mie labbra
un uomo scivola l'altro si arrende

che Fernandino mi è morto in grembo
Fernanda è una bambola di seta
sono le braci di un'unica stella
che squilla di luce di nome Princesa

a un avvocato di Milano
ora Princesa regala il cuore
e un passeggiare recidivo
nella penombra di un balcone

o matu (la campagna)
o cèu (il cielo)
a senda (il sentiero)
a escola (la scuola)
a igreja (la chiesa)
a desonra (la vergogna)
a saia (la gonna)
o esmalte (lo smalto)
o espelho (lo specchio)
o baton (il rossetto)
o medo (la paura)
a rua (la strada)
a bombadeira (la modellatrice)
a vertigem (la vertigine)
o encanto (l'incantesimo)
a magia (la magia)
os carros (le macchine)
a policia (la polizia)
a canseira (la stanchezza)
o brio (la dignità)
o noivo (il fidanzato)
o capanga (lo sgherro)
o fidalgo (il gransignore)
o porcalhao (lo sporcaccione)
o azar (la sfortuna)
a bebedeira (la sbronza)
as pancadas (le botte)
os carinhos (le carezze)
a falta (il fallimento)
o nojo (lo schifo)
a formusura (la bellezza)
viver (vivere)

Fabrizio De Andrè

daniela
30-December-2011, 23:12
"L'elemosina senza amore,
è niente.
E, a volte, peggio di niente,
se con essa intendi meno
soccorrere gli altri che
toglierti un obbligo.
Ciò che importa, è che la prima
miseria degli altri s'imprima
nella nostra carne,
bruci il nostro sangue.
Ci ossesioni i nostri pensieri
troppo 'tranquilli', guasti il
nostro cuore troppo sicuro di sè.
Tu mi dici 'Anch'io ho i miei poveri'.
No, né tu né io abbiamo i
'nostri poveri'.
I poveri non sono nostri.
Siamo noi ad appartenere a loro.
Non si può dire 'i miei poveri',
come la tua figlioletta dice: 'le mie bambole'.
Non si può giocare alle bambole con i poveri".

Raoul Follereau

Patrizia
02-January-2012, 16:54
Qui è il tuo sgabello
e qui riposa i tuoi piedi
dove vivono i più poveri, i più umili, i perduti.

Quando a te io cerco d'inchinarmi,
la mia riverenza non riesce ad arrivare
tanto in basso dove i tuoi piedi
riposano tra i più poveri,
i più umili, i perduti.

L'orgoglio non si può accostare
dove tu cammini, indossando
le vesti dei più poveri,
dei più umili e dei perduti.

Il mio cuore non riesce a trovare
la strada per scendere laggiù
dove tu ti accompagni a coloro che non hanno
compagni, tra i più poveri,
i più umili, e i perduti.


R. Tagore

Claire
02-January-2012, 23:08
DOMANI VADO A CASA
(Agli amici della Casa di Riposo…)


Ti aspettano in cornice di finestra,
con occhi lucidi di cucciolo
in sbava di carezze e corse rimandate.
Ti frugano le tasche in cerca
di caramelle al rhum- sigarette per Oliver..
fogli nuovi per "la maestrina"…due gocce
di profumo per "la bella signorina"…-
Ti chiedono dov'è il loro bambino
ti tolgono il paltò, e tu inventi favole
di ieri o poco più- passeggia la brina nel campo
ma ho gemme di primavera in grembo
di borsetta…- Sillabano Rosari rallentati,
come incantesimi cifrari, e si perdono per strada
tra incastri di Misteri e sequenze di ore ricordate.
Certi si muovono come in dondolo,
quasi in schema di tango figurato- disperde il vento
note di clarinetto…o è il canto di arreso bobolink?-
le mani che ballano a rammendare il vuoto.
Fanno i capricci in soffoco di coltrone
si scoprono piano, ti guardano confusi,
ti mettono a fuoco, ti chiamano mamma,
e affondano il naso alla radice del tuo cuore.
Quando li saluti ti stringono in tondo
d'angolo- è un fiume in piena la vena
che batte sulla fronte…ci sono granelli di luce
nel filtro della notte…- si fermano un momento,
e poi, traditi dalla voglia di parlare, ti dicono
il segreto <"Domani, domani vado a casa".


C'è sempre troppo caldo nella Casa dei vecchi,
come respiri densi di giorni circoscritti, odore
intenso di croccante bruciato o forse è latte,
a lungo sbollentato…


E a volte quando torni- dov'è il mio ago?
dov'è il mio filo? ho perso il mio ditale…-
li cerchi, li cerchi, ma non ci sono più…
fuggiti, come musica, dalla toppa della porta.

Marina Pratici

Rosy
03-January-2012, 10:19
..."...e affondano il naso alla radice del tuo cuore."

dove, dove hai trovato, Claire, un simile gioiello?
QUESTA Sì CHE MI FA COMMUOVERE.
solo chi ha frequentato , per qualche motivo, le case di Riposo per anziani, può leggere e comprendere ogni riga.
Ed anche fra le righe, il NON DETTO.
Grazie.
Rosy:-P:-P

Andrea
23-February-2012, 11:46
Il soldatino di piombo

con la gamba sola,

la bambola

con la ghiaia sul viso,

il cane di pezza

sfinito dalla polvere

tarmata.

Sono il balocco

giubilato,

la soffitta

ingombra,

l'abbraccio

di cortesia:

la vasta tribù

cui mancò poco

per arrivare al niente.

Quel poco

per esser tutto,

quel nulla

tanto vasto

da riempir le fosse

dell'oceano mare.

E e al dio

minuscolo

dell’insufficienza

io chiedo,

a nome di noi tutti,

la grazia

del certamente forse

Rosy
23-February-2012, 16:03
Il soldatino di piombo

con la gamba sola,

la bambola

con la ghiaia sul viso,

il cane di pezza

sfinito dalla polvere

tarmata.

Sono il balocco

giubilato,

la soffitta

ingombra,

l'abbraccio

di cortesia:

la vasta tribù

cui mancò poco

per arrivare al niente.

Quel poco

per esser tutto,

quel nulla

tanto vasto

da riempir le fosse

dell'oceano mare.

E e al dio

minuscolo

dell’insufficienza

io chiedo,

a nome di noi tutti,

la grazia

del certamente forse Bellissima, ma manca l'autore! ciao Rosy

Andrea
23-February-2012, 17:43
Quando non lo metto è perché sono mie :oops:;)

Rosy
23-February-2012, 18:28
Quando non lo metto è perché sono mie :oops:;) Andrea.
TU SEI UNA CONTINUA SORPRESA. Non ho parole.
vado via qualche giorno, ma quando torno magari troverò altre...sorprese! ciao ciao
Rosy:-P:-P

Andrea
23-February-2012, 18:37
Sarebbe da aprire un topic con le nostre poesie, sarebbe interessante, no?
:)

Rosy
23-February-2012, 18:49
Andrea! NON HO MAI SCRITTO UN VERSO IN VITA MIA; leggo solo gli altrui.
Apri un topic con le tue poesie! Sarò una tua FAN!
ciao Rosy

Andrea
23-February-2012, 19:35
Argggghhh, no, da solo no, o tutti o nessuno! Comunque l'importante è provarci

"A vent’anni si tenta la poesia, a cinquanta si pensa che bisognava insistere."
Ennio Flaiano

Rosy
23-February-2012, 19:42
DAI! parti da solo. Saremo tuoi fans.
PAROLA! ciao Rosy

Rosy
15-March-2012, 15:12
Ho visto la miseria, il freddo, la fame,
l'umiliazione di mille e mille miei simili.
Mi sento complice in un crimine che viene
commesso continuamente e non cesserò mai
di sentirmi tale, finchè avrò del cibo superfluo
ed aLtri non ne avranno, finchè avrò due cappotti
e ci sarà un solo uomO che non ne avrà uno.

LEV TOLSTOJ

:-P:-P

Andrea
20-March-2012, 10:57
Scrivo per le sorelle nei reparti intensivi,
per i bambini senza capelli e quelli a cui fa male il cuore.
Prego per quanti tornano e inattesi,
per quanti arrivano e non benvenuti.
Per l’istante negli occhi dei bambini

Peter Repka

daniela
02-April-2012, 17:09
ANCH'IO SONO L'AMERICA

Anch'io canto l'America
Sono il fratello scuro
Mi mandano a mangiare in cucina
Quando vengono gli ospiti
Ma io rido
e mangio bene
e divento più forte
Domani,
mi siederò al tavolo
quando vengono gli ospiti
Nessuno allora oserà dirmi
'vai a mangiare in cucina'.

Inoltre,
vedranno quanto sono bello
e si vergogneranno
Anch'io sono l'America.

Langston Hughes.

Rosy
04-June-2012, 12:57
Permettetemi una trasgressione: postare qui una canzone.
Perchè il video è molto bello e pertinente.
Poi Phil Collins mette il resto con la sua splendida voce.
Rosy

PHIL COLLINS: ANOTHER DAY IN PARADISE.


http://www.youtube.com/watch?v=6DFluKXQfiw&amp;feature=related

:-P:-P

Aleciccio
07-June-2012, 16:15
I Poverida "Poesie"I poveri hanno il freddo della terra.
Nella città spiovente, ai tetti, al fumo
tranquillo delle case, il giorno migra
nel colore d'oriente: così calma
la sera agli occhi mesti si fa lume.
Io li ricordo contro un cielo d'aria,
i poveri stupiti, come l'agro
verde dei prati sfiora nella pioggia
una velata eternità di sole.

Alfonso Gatto

daniela
10-November-2012, 22:31
Io sono temuta più del cannone
Io scendo tra le genti come un'ombra,
io siedo accanto a ciascuno.
Nessuno mi vede, ma tutti si guardano in faccia,
e sanno ch'io sono lì.
Il mio silenzio è simile al silenzio della marea
che sommerge il campo di gioco dei bimbi,
simile all'inasprirsi del gelo nelle lente ore notturne,
quando gli uccelli al mattino sono morti.
Gli eserciti travolgono, invadono, distruggono,
con tuono di cannoni dalla terra e dall'aria.
Io sono più tremenda degli eserciti,
io sono più temuta del cannone.
Re e cancellieri dànno ordini;
io non do ordini a nessuno
Ma sono più ascoltata dei re
e più che non i fervidi oratori.

Io sono il primo istinto dei viventi...
Sono la Fame.

Laurence Binyon

kaipirissima
29-December-2012, 11:49
Rimossa causa concorso.




Cosa ve ne pare? L'ho scritta io.
Sinceri eh! Altrimenti non vale.

Rosy
29-December-2012, 15:07
Sinceri eh! Altrimenti non vale.[/QUOTE] Bellissima!
continua.
Rosy

daniela
02-February-2013, 23:47
Questo bambino è morto per disidratazione
o se preferisci per denutrizione
ma è morto anche di qualcos’altro
che non trova posto in un certificato di morte
in una storia
in un lamento
è morto per aver attraversato scalzo e solo
il lungo dolore
è morto per aver sofferto secoli di fame e freddo
è morto per non aver avuto sogni dipinti con matite colorate
è morto per non aver conosciuto il sorriso
le brevi domeniche
e ciò che si nasconde sotto il tendone del circo.
Ed è morto anche di scambio ineguale
di imperialismo
di blocco economico
di dollari che finanziano la morte
di congressisti compiacenti
è morto per tutto questo che ti sembrerà retorica
ma, come vedi, uccide.
Questo bambino è morto anche per causa mia e tua
che imbrigliamo i nostri piedi in scartoffie e discorsi
quando bisognava correre a pugnalare la sua morte.
Ora che ci è scappato dalle mani
come un piccolo insetto meraviglioso
che sfugge irrimediabilmente
aiutami a ripensare il mondo
perché la morte di un solo bambino
è una condizione
terribilmente sufficiente
e urgentemente necessaria
per ripensare il mondo.
Bisogna allora stringere viti
e togliere molle
e buttare all’aria strutture
e indicare i colpevoli
con nome, cognome e conto bancario.
Aiutami perché ho paura di odiare
ma non mi interessa amare
se muore un bambino.

Mariana Yonusg Blanco
(http://www.facebook.com/photo.php?fbid=582279245118961&set=a.132101013470122.25069.131712163509007&type=1&relevant_count=1)

Andrea
12-February-2013, 13:28
Parole povereUno, in piedi, conta gli spiccioli sul palmo
l'altro mette il portafoglio nero
nella tasca di dietro dei pantaloni da lavoro.

Una sarchia la terra magra di un orto in salita
la vestaglia a fiori tenui
la sottoveste che si vede quando si piega.

Uno impugna la motosega
e sa di segatura e stelle.

Uno rompe l'aria con il suo grido
perché un tronco gli ha schiacciato il braccio
ha fatto crack come un grosso ramo quando si è spezzato
e io c'ero, ero piccolino.

Uno cade dalla bicicletta legata
e quando si alza ha la manica della giacca strappata
e prova a rincorrerci.

Uno manda via i bambini e le cornacchie
con il fucile caricato a sale.

Uno pieno di muscoli e macchie sulla canottiera
Isolina portami un caffé, dice.

Uno bussa la mattina di Natale
con una scatola di scarpe sottobraccio
aprite, aprite. È arrivato lo zio, è arrivato
zitto zitto dalla Francia, dice, schiamazzando.

Una esce di casa coprendosi un occhio con il palmo
mentre con l'occhio scoperto piange.

Una ride e ha una grande finestra sui denti davanti
anche l'altra ride, ma non ha né finestre né denti davanti.

Una scrive su un involto da salumiere
sono stufa di stare nel mondo di qua, vado in quello di là.

Uno prepara un cartello
da mettere sulla sua catasta nel bosco
non toccarli fatica a farli, c'è scritto in vernice rossa.

Uno prepara una saponetta al tritolo
da mettere sotto la catasta e il cartello di prima
ma io non l'ho visto.

Una dà un calcio a un gatto
e perde la pantofola nel farlo.

Una perde la testa quando viene la sera
dopo una bottiglia di Vov.

Una ha la gobba grande
e trova sempre le monete per strada.

Uno è stato trovato
una notte freddissima d'inverno
le scarpe nella neve
i disegni della neve sul suo petto.

Uno dice qui la notte viene con le montagne all'improvviso
ma d'inverno è bello quando si confondono
l'alto con il basso, il bianco con il blu.

Uno con parole proprie
mette su lì per lì uno sciopero destinato alla disfatta
voi dicete sempre di livorare
ma non dicete mai di venir a tirar paga
ingegnere, ha detto. Ed è già
il ricordo di un ricordare.

Uno legge Topolino
gli piacciono i film di Tarzan e Stanlio e Ollio
e si è fatto in casa una canoa troppo grande
che non passa per la porta.

Uno l'ho ricordato adesso adesso
in questo fioco di luce premuta dal buio
ma non ricordo che faccia abbia.

Uno mi dice a questo punto bisogna mettere
la parola amen
perché questa sarebbe una preghiera, come l'hai fatta tu.

E io dico che mi piace la parola amen
perché sa di preghiera e di pioggia dentro la terra
e di pietà dentro il silenzio
ma io non la metterei la parola amen
perché non ho nessuna pietà di voi
perché ho soltanto i miei occhi nei vostri
e l'allegria dei vinti e una tristezza grande.

Pierluigi Cappello

Rosy
12-February-2013, 22:59
E io dico che mi piace la parola amen
perché sa di preghiera e di pioggia dentro la terra
e di pietà dentro il silenzio
ma io non la metterei la parola amen
perché non ho nessuna pietà di voi
perché ho soltanto i miei occhi nei vostri
e l'allegria dei vinti e una tristezza grande.

Bella questa ultima parte!( anche il resto...)
Rosy

daniela
11-March-2013, 22:59
Il folle

Nel parco di un manicomio
incontrai un giovane
dal volto pallido e bello e trasognato.

Sedetti accanto a lui sulla panchina
e chiesi
"Perché sei qui?"

Mi guardò con occhi attoniti
e disse:
"E' una domanda poco opportuna, la tua,
comunque risponderò.
Mio padre voleva fare di me una copia
di se stesso, e così mio zio.
Mia madre vedeva in me l'immagine
del suo illustre genitore.
Mia sorella mi esibiva il suo marito
marinaio
come il perfetto esempio da seguire.
Mio fratello riteneva che dovessi essere
identico a lui:
un bravissimo atleta.

E anche i miei insegnanti,
il dottore in filosofia,
il maestro di musica,
e il logico matematico
erano ben decisi:
ognuno di loro voleva
che io fossi il riflesso
del suo volto in uno specchio.

Per questo sono venuto qui.
Trovo l'ambiente più sano.
Qui almeno posso essere
me stesso"

Kahil Gibran

Andrea
12-March-2013, 01:56
Preghiera

Certi giorni, se pur non sappiamo pregare, una preghiera
ci sale alle labbra. Così, una donna solleverà
la testa dal setaccio delle mani e fisserà
le minime cantate da un albero, un dono improvviso.

Certe notti, se pur non abbiamo fede, la verità
ci entra nel cuore, quella piccola pena familiare;
allora un uomo resterà impalato ad ascoltare la sua gioventù
nel lontano cantilenare latino di un treno.

Prega per noi ora. Scale musicali di primo grado
consolano l’inquilino che guarda dalla finestra
di una città delle Midlands. Poi fa sera, e qualcuno chiama
il nome di un bambino come se nominasse la propria perdita.

È buio fuori. Dentro, alla radio la preghiera –
Rockall. Malin. Dogger. Finisterre.


Carol Anne Duffy

Rosy
21-October-2014, 21:51
I poveri in chiesa
(Arthur Rimbaud (http://it.wikipedia.org/wiki/Arthur_Rimbaud) Charleville-Mézières, Francia 20/10/1854 – Marsiglia, Francia 10/11/1891)

Recintati tra i banchi di quercia, agli angoli della chiesa,
che il loro fetido respiro intiepidisce, tutti i loro occhi
verso lo sfarzoso coro e la cantoria
di venti bocche sbraitanti cantiche pie;
annusando come un profumo di pane l’odore di cera,
gioiosi, umiliati come cani battuti,
i poveri al buon Dio, padrone e signore,
offrono i loro oremus ridicoli e testardi.
Alle donne piace allisciare i banchi
dopo il sesto nero giorno in cui Dio le fa soffrire!
E cullano, avvolti in strane pellicce,
una specie di bimbi che piangono da morire.
I loro seni sporchi di fuori, queste mangiazuppe,
con una preghiera negli occhi, ma mai pregando,
guardano malvagiamente sfilare un gruppo
di birichine con i loro cappelli deformati.
Di fuori il freddo, la fame, l’uomo che gozzoviglia:
gli piace. Ancora un’ora; dopo, mali senza nome!
- Intanto tutt’intorno geme, grugnisce, borbotta
una collezione di vecchie pappagorge:
ci sono i rimbambiti epilettici ai
quali ieri ci si voltava lungo il cammino;
e, col famelico naso in vecchi messali,
i ciechi che un cane guida per il viale.
E tutti, sbavando sciocca e mendica fede
recitano l’infinito compianto a Gesù,
che in alto sogna, ingiallito attraverso pallidi vetri,
lontano dai magri malvagi e dai cattivi panciuti,
lontano dai sentori di carne e di stoffe ammuffite,
farsa prostrata e oscura dai gesti ripugnanti;
- e la preghiera fiorisce d’espressioni ricercate
e le misticità prendono toni pressanti,
quando, da navate dove perisce il sole, pieghe di seta
banali, verdi sorrisi, le Dame del quartiere
distinto, - o Gesù - le malate di fegato,
baciano le acquasantiere con le loro lunghe dita gialle.

Rosy
18-November-2014, 21:43
Si prendano subito le impronte digitali...
(Andrea Camilleri (http://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Camilleri) n. Porto Empedocle, AG 6/9/1925)

Si prendano subito le impronte digitali dei bambini rom, ordina un paio di baffi sul nulla,
e i baffi giurano che non è razzismo ma solo umana pietà verso i bimbi costretti a mendicare...
che cuore che generosità...
e mi tornano a mente i versi di un grandissimo
sei così ipocrita
che quando l'ipocrisia ti avrà ucciso sarai all'inferno
ma ti dirai in paradiso!

(da Poesie incivili, 2008)

Andrea
18-December-2014, 15:26
Le pulci sognano di comprarsi un cane
e i nessuno sognano di non essere più poveri,
che un giorno magico piova all’improvviso la fortuna,
che piova a catinelle la fortuna;
ma la fortuna non piove né oggi, né domani, né mai,
né come pioggerella cade dal cielo la fortuna,
per quanto i nessuno la invochino
e benché pruda loro la mano sinistra,
o scendano dal letto col piede destro,
o comincino l’anno cambiando la scopa.
I nessuno: i figli di nessuno, i padroni di niente,
che non sono, nonostante siano.


I nessuno: i niente, gli annientati, affamati, morendo la vita, fottuti, fottutissimi:


Che non parlano lingue, ma dialetti.
Che non professano religioni, ma superstizioni.
Che non fanno arte, ma artigianato.
Che non praticano cultura, ma folclore.
Che non sono esseri umani, ma risorse umane.
Che non hanno viso, ma braccia.
Che non hanno nome, ma un numero.
Che non figurano nella storia universale, ma nella cronaca nera della stampa locale.
I nessuno che costano meno della pallottola che li uccide.


Eduardo Galeano

Andrea
21-January-2015, 14:10
Uno di loro

Ho visto uno di loro
raggomitolato sotto un cartone
davanti alla chiesa di San Francesco.
Ho visto uno di loro rimproverato dal prete
Ho visto uno di loro accovacciarsi nei cespugli
Ne ho visto un altro barcollante
contro la vetrata
di un ristorante di prima categoria
Ho visto uno di loro in una cabina telefonica
mentre la scuoteva
Ne ho visto uno con i piedi ruvidi
Ne ho visto uno in una drogheria
uscire con una pinta
Ne ho visto uscire un altro senza niente
Ne ho visto un altro mettere una corda
nei passanti dei pantaloni
Ne ho visto uno con un uccello sulla spalla
Ne ho visto uno cantare
sui gradini di City Hall
nell’indifferente città dell’amore
Ho visto uno di loro che cercava
di abbracciare una donna poliziotto
Ne ho visto un altro che dormiva
al Ponte di Brooklyn
Ne ho visto un altro in piedi
sul Golden Gate
La vista da quel punto era fantastica.

Lawrence Ferlinghetti

Rosy
21-January-2015, 18:41
Lo crederesti Andrea, e tutti voi amici che leggete? sono le descrizioni esatte di tutte le persone che incontro il venerdì. Grazie.
Rosy

Andrea
22-January-2015, 13:30
Lo crederesti Andrea, e tutti voi amici che leggete? sono le descrizioni esatte di tutte le persone che incontro il venerdì. Grazie.
Rosy

La povertà è un'unico Paese

Andrea
22-January-2015, 13:32
La recessione

Rivedremo calzoni coi rattoppi
rossi tramonti sui borghi
vuoti di macchine
pieni di povera gente che sarà tornata da Torino o dalla Germania
I vecchi saranno padroni dei loro muretti come poltrone di senatori
e i bambini sapranno che la minestra è poca e che cosa significa un pezzo di pane
E la sera sarà più nera della fine del mondo e di notte sentiremo i grilli o i tuoni
e forse qualche giovane tra quei pochi tornati al nido tirerà fuori un mandolino

L’aria saprà di stracci bagnati
tutto sarà lontano
treni e corriere passeranno ogni tanto come in un sogno
E città grandi come mondi saranno piene di gente che va a piedi
con i vestiti grigi
e dentro gli occhi una domanda che non è di soldi ma è solo d’amore
soltanto d’amore

Le piccole fabbriche sul più bello di un prato verde
nella curva di un fiume
nel cuore di un vecchio bosco di querce
crolleranno un poco per sera
muretto per muretto
lamiera per lamiera

E gli antichi palazzi
saranno come montagne di pietra
soli e chiusi com’erano una volta
E la sera sarà più nera della fine del mondo
e di notte sentiremo i grilli o i tuoni
L’aria saprà di stracci bagnati
tutto sarà lontano
treni e corriere passeranno
ogni tanto come in un sogno

E i banditi avranno il viso di una volta
con i capelli corti sul collo
e gli occhi di loro madre pieni del nero delle notti di luna
e saranno armati solo di un coltello

Lo zoccolo del cavallo toccherà la terra leggero come una farfalla
e ricorderà ciò che è stato il silenzio il mondo
e ciò che sarà.

Pier Paolo Pasolini

Rosy
22-February-2015, 21:02
Per voi uomini dell'Europa...
Per voi uomini dell'Europa che vi arrangiate ogni giorno
Per voi donne dell'Est che lavate per terra o accompagnate
a prendere aria i vecchi d'Occidente
Per voi immigrati che dormite sulle panchine e vi svegliate
con un'immensa nostalgia
Per voi barboni
che non
volete padroni e vivete in pace
con l'universo
Per voi prostitute che offrite il vostro sesso a negri bianchi
gialli fino al sangue
Per voi malati e disoccupati come solidarietà e misericordia
Per voi missionari che portate tenerezza ai deboli prima di morire
Per voi contadini che fate pascolare il gregge e arate i campi da
nord a sud
Per voi folli che ci insegnate gratis la follia
Per voi che siete soli e fuggite come me
scrivo questi versi in italiano e mi tormento in albanese.

Gëzim Hajdari (http://it.wikipedia.org/wiki/G%C3%ABzim_Hajdari) ( Albania)

Maria Savasta
20-March-2015, 02:10
Inizio con una splendida poesia di Claudio POZZANI.
E' un poeta genovese, cinquantenne, presidente del Festival della Poesia che si svolge ogni anno a Genova.
La sua più nota ( e migliore) composizione si intitola "SONO".

SONO

Sono l’apostolo lasciato fuori dall’Ultima Cena

Sono il garibaldino arrivato troppo tardi allo scoglio di Quarto

Sono il Messia di una religione in cui nessuno crede

Io sono l’escluso, l’outsider, il maledetto che non cede

Sono il protagonista che muore nella prima pagina

Sono il gatto guercio che nessuna vecchia vuol carezzare

Sono la bestia idrofoba che morde la mano tesa per pietà

Io sono l’escluso, l’outsider, il maledetto senza età

Sono l’onda anomala che porta via asciugamani e radioline

Sono il malinteso che fa litigare

Sono il diavolo che ha schivato il calamaio di Lutero

Sono la pellicola che si strappa sul più bello

Io sono l’escluso, l’outsider, un chiodo nel cervello

Sono la pallina del flipper che cade un punto prima del record

Sono l’autorete all’ultimo secondo

Sono il bimbo che ghigna contro le sberle della madre

Sono la paura dell’erba che sta per essere falciata

Io sono l’escluso, l’outsider, questa pagina strappata.

Claudio Pozzani

Mi ha molto colpita questa poesia, gli Ultimi sono anche i miei preferiti.
Se cerchiamo Dio, andiamo in chi soffre povertà, abbandono, malattie... e lì lo troveremo!
Complimenti all'Autore!
Questa è una mia poesia sugli "Ultimi"

Ingiusta pace

Han visto i miei occhi
Scavate rocce da aridi venti
D’indifferenza:
Era fame…
Han visto
Frettolosi preti ciechi
Sordo vento
Silenziosa carne urlante
Sull’ultimo gradino:
Era freddo…
Han visto secolari memorie
Obliate e chiuse:
Era abbandono…
Han visto domande e perle
In smarriti occhi:
Era solitudine…
Han visto figli di Dio
Nulla mirare
E desolato stupore
In vinte braccia vuote:
Era Madre.
Han visto i miei occhi
Opulenza e ipocrisia
Tra lor devoti
All’esecrato desco:
Era... ingiusta pace.

- Maria Savasta

Rosy
20-March-2015, 10:42
Grazie di questa bellissima e preziosa testimonianza, espressa in versi! Rosy

Rosy
24-April-2015, 21:51
I "Nessuno"

Le pulci sognano di comprarsi un cane
e i nessuno sognano di non essere più poveri,
che un giorno magico piova all'improvviso la fortuna,
che piova a catinelle la fortuna;
ma la fortuna non piove né oggi, né domani, né mai,
né come pioggerella cade dal cielo la fortuna,
per quanto i nessuno la invochino
e benché pruda loro la mano sinistra,
o scendano dal letto col piede destro,
o comincino l'anno cambiando la scopa.
I nessuno: i figli di nessuno, i padroni di niente,
che non sono, nonostante siano.

I nessuno: i niente, gli annientati, affamati, morendo la vita, fottuti, fottutissimi:

Che non parlano lingue, ma dialetti.
Che non professano religioni, ma superstizioni.
Che non fanno arte, ma artigianato.
Che non praticano cultura, ma folclore.
Che non sono esseri umani, ma risorse umane.
Che non hanno viso, ma braccia.
Che non hanno nome, ma un numero.
Che non figurano nella storia universale, ma nella cronaca nera della stampa locale.
I nessuno che costano meno della pallottola che li uccide.

Eduardo Galeano( Uruguay)

Andrea
04-January-2016, 17:51
Oggi è festa

Ubriaco sei giorni di lavoro e oggi è festa.
Dove vai traballando?
Senti campanelle dentro la testa,
hai fischi di vento negli orecchi.


Ghigni alle vecchie,
baruffi coi fantasmi agli angoli,
spaventi i bambini.


Senti freddo ai piedi, hai le ginocchia
di ricotta.
Mariavergine, guarda! Stamattina
ti scivola dagli occhi anche il mondo
e primavera cade nel letamaio
con te, con gli uccelli e coi fiori
del ciliegio.


Fernando Bandini

daniela
05-January-2017, 23:47
MADRE E FIGLIO PROFUGHI

Nessuna Madonna con Bambino poteva eguagliare
quell’immagine di tenerezza di madre
per un bambino che presto doveva dimenticare.
L’aria era pesante di odori
di diarrea di bambini non lavati
con costole slavate e sederi prosciugati
in lotta con passi affaticati dietro vuoti ventri rigonfi.
Molte lì hanno da tempo cessato
di preoccuparsi, ma non quella madre,
che manteneva tra i denti un sorriso spettrale,
e negli occhi il fantasma dell’orgoglio materno
mentre gli pettinava i capelli rugginosi
rimasti sul cranio, e poi,
solo negli occhi cantando, iniziò
a ripartirli adagio… In un’altra vita
questo sarebbe stato un piccolo atto quotidiano
privo d’importanza tra colazione e scuola;
ora lei lo faceva ponendo fiori
sulla minuscola tomba del bambino.


Chinua Achebe

Enribello
30-January-2017, 10:35
CASA DI RIPOSO

Sono un giardiniere in pensione,
conosco ancora
l’orario degli otto venti.
Le mie previsioni
su quando giungeranno le nuvole di pioggia,
sono degne di fiducia.

A parte la gotta e l’insaziabile desiderio
di un bicchierino di grappa,
non mi dà fastidio nulla. I miei amici sono morti
e i nemici sono spariti.

Questo mondo, che non capisco più,
mi visita sotto forma di giornale
una volta alla settimana
e più volte ogni giorno
svolazza uno stormo di passeri davanti alla mia finestra.
Per avermi dato confidenza, li ho promossi
a fringuelli.

RAINER BRAMBACH

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