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Visualizza la versione completa : Irène Némirovsky - I doni della vita



Rosy
14-November-2011, 20:06
Ho ricevuto in dono questo romanzo; non lo conoscevo, nè conoscevo alcun scritto
di quell'autrice, e , per la verità, non ne ero neppure molto convinta.

Mi sono detta:-Sarà uno di quei romanzetti d'amore un pò fanè, ma devo rendere
conto della mia lettura alla donatrice!

l'ho iniziato durante una vacanza: letto in due giorni, in ogni momento
possibile. Un romanzo incantevole.

E non perchè fosse d'amore (ebbene sì: io amo le storie d'amore, senza happy
end, però!), ma perchè era ...completo: d'amore, di guerra -soprattutto di
guerra!- di sentimenti, di addii, di perdite, di incontri, di emozioni
profonde...

La storia di questa famiglia borghese, attraverso le due guerre mondiali, mi ha
preso il cuore.

Bella la figura della protagonista Agnés, donna forte , che passa attraverso
prove di ogni genere, e ne esce vittoriosa, nonostante i colpi della vita....

Ma la vera protagonista, per me, è stata la guerra.

Guerra che si respira in ogni riga.

Argomento per me pieno di attrattive: mi riporta ai lunghi racconti del mio
nonno adottivo , ragazzo del 99, che combattè, come il protagonista Pierre, in
entrambe le guerre, e come lui tornò tutt'e due le volte a casa.

Ci sono, in questa storia, molti brani sull'argomento, che ho letto e riletto,
perchè mi hanno toccato le corde....

Uno a caso.



..."La gente aspettava la guerra come l'uomo aspetta la morte: sa che non
le sfuggirà, gli sia concessa soltanto una proroga.

- D'accordo, verrai, ma aspetta un pò , aspetta che abbia costruito questa
casa, piantato quest'albero, fatto sposare mio figlio, aspetta che non abbia
più voglia di vivere.-

Alla guerra si chiedevano le stesse cose...."

Un finale struggente.

Un romanzo che ho amato, pagina dopo pagina.

Consigliato.
Rosy

155

maureen
25-April-2012, 12:23
Ho ricevuto in dono questo romanzo; non lo conoscevo, nè conoscevo alcun scritto
di quell'autrice, e , per la verità, non ne ero neppure molto convinta.

Mi sono detta:-Sarà uno di quei romanzetti d'amore un pò fanè, ma devo rendere
conto della mia lettura alla donatrice!

l'ho iniziato durante una vacanza: letto in due giorni, in ogni momento
possibile. Un romanzo incantevole.

E non perchè fosse d'amore (ebbene sì: io amo le storie d'amore, senza happy
end, però!), ma perchè era ...completo: d'amore, di guerra -soprattutto di
guerra!- di sentimenti, di addii, di perdite, di incontri, di emozioni
profonde...

La storia di questa famiglia borghese, attraverso le due guerre mondiali, mi ha
preso il cuore.

Bella la figura della protagonista Agnés, donna forte , che passa attraverso
prove di ogni genere, e ne esce vittoriosa, nonostante i colpi della vita....

Ma la vera protagonista, per me, è stata la guerra.

Guerra che si respira in ogni riga.

Argomento per me pieno di attrattive: mi riporta ai lunghi racconti del mio
nonno adottivo , ragazzo del 99, che combattè, come il protagonista Pierre, in
entrambe le guerre, e come lui tornò tutt'e due le volte a casa.

Ci sono, in questa storia, molti brani sull'argomento, che ho letto e riletto,
perchè mi hanno toccato le corde....

Uno a caso.



..."La gente aspettava la guerra come l'uomo aspetta la morte: sa che non
le sfuggirà, gli sia concessa soltanto una proroga.

- D'accordo, verrai, ma aspetta un pò , aspetta che abbia costruito questa
casa, piantato quest'albero, fatto sposare mio figlio, aspetta che non abbia
più voglia di vivere.-

Alla guerra si chiedevano le stesse cose...."

Un finale struggente.

Un romanzo che ho amato, pagina dopo pagina.

Consigliato.
Rosy

155

Seguo il tuo consiglio Rosy.
Fino ad ora non avevo ancora letto nulla della Némirovsky, ma l'avevo in wish-list da molto tempo. E comincio proprio con "I doni della vita".

Rosy
25-April-2012, 14:47
non te ne pentirai. Poi mi dici.
Ciao Buona lettura!
Rosy

maureen
02-May-2012, 22:13
Seguo il tuo consiglio Rosy.
Fino ad ora non avevo ancora letto nulla della Némirovsky, ma l'avevo in wish-list da molto tempo. E comincio proprio con "I doni della vita".


Protagonista della storia è la famiglia Hardelot.
A capo della famiglia il vecchio Julien Hardelot, il quale "Era sicuro di sé e di tutto ciò che lo circondava: la casa era solida, ben costruita, ben salda sulle fondamenta; l'impresa prosperava; la famiglia gli obbediva, il denaro era investito in titoli di Stato..... Al riparo da ogni turbamento, da ogni dubbio."
E, invece, arriva la I Guerra Mondiale che tutto travolge e stravolge.
E quando la vita riprenderà il suo corso con il prosieguo delle storie e le sue evoluzioni, ecco che esplode la II Guerra Mondiale, che tutto travolge e stravolge di nuovo.
Per tutta la storia quello che sicuramente serpeggia, a dispetto di tutto quello che accade, è la speranza.
La Némirovsky ha vissuto sulla sua pelle le brutture della guerra ( arrestata dai nazisti, in quanto ebrea, fu deportata nel luglio del 1942 ad Auschwitz, dove morì un mese più tardi). E in base a quello che ho recepito da questa storia credo che la speranza non sia altro che l'antidoto utilizzato dalla Némirovsky contro il male e le sofferenze.
Il titolo, del resto, è emblematico "I doni della vita".
Nonostante le guerre, le sofferenze e le brutture di cui è capace l'uomo, la vita continua a dare i suoi doni.
E il finale lo spiega benissimo "Ma Agnès non avvertiva più né dolore né fatica. Si sentiva come al termine di una mietitura, di una vendemmia: tutta la ricchezza, l'amore, il riso e il pianto che Dio le riservava lei li aveva raccolti e adesso che tutto era finito, non poteva far altro che mangiare il pane che aveva impastato, bere il vino che aveva pigiato; i doni della vita lei li aveva riposti nel granaio, e tutto l'amaro e il dolce della terra avevano dato i loro frutti. Lei e Pierre avrebbero concluso la loro vita insieme."