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Visualizza la versione completa : A ovest di Roma - John Fante



maureen
15-July-2012, 19:10
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Quattro figli dediti all'erba e alla musica di Frank Zappa, una moglie stanca e annoiata, una gloriosa casa a forma di ipsilon sull'oceano: la vita di Henry Molise, scrittore cinquantenne in crisi di ispirazione, sembrerebbe destinata a una quotidianità prevedibile fatta di litigi e riappacificazioni domestiche, libri malriusciti e sbornie solenni. Ma durante una sera di pioggia qualcosa di imprevisto accade, un altro elemento si aggiunge di forza alla sua sgangherata famiglia a turbarne il già traballante equilibrio: è un gigantesco cane akita, ottuso e testardo (e irrimediabilmente, profondamente gay). E non c'è nulla da fare: Stupido, questo il suo nome, non se ne vorrà andare, innescherà anzi un'incredibile serie di meccanismi a catena fino a portare il povero Molise sull'orlo di un tragicomico disastro. Questo l'antefatto narrativo del "Mio cane Stupido", cinico, impietoso, ironico, drammatico, grottesco autoritratto di un John Fante ormai alle soglie della maturità, tardo e imprevedibile capolavoro di uno dei più grandi scrittori americani del Novecento. Ma "A ovest di Roma" comprende anche il racconto "L'orgia". Qui la prospettiva si ribalta: la voce narrante appartiene a un bambino, la storia è quella di un intenso rapporto di odio e amore tra padre e figlio. E se il primo racconto rappresenta davvero un atto di resa di fronte alla bellezza e all'insensatezza del mondo, "L'orgia" narra della fine brutale di un'infanzia, di un sogno infranto o meglio polverizzato tra le mani.

maureen
22-July-2012, 13:42
"Il mio cane stupido"

Spassoso, divertente, ironico.
Mi ha strappato molti sorrisi durante la lettura, era inevitabile.
Ma accanto all'aspetto buffo, se ne insinua un'altro, più acuto e bruciante.
Quello legato a quei momenti della nostra vita in cui ci chiediamo dove abbiamo sbagliato e l'unico desidero imperante è quello di lasciare tutto alle nostre spalle e partire per la destinazione dei nostri sogni.


"L'orgia"


Qui non c'è nulla di divertente, solo una grande amarezza.
Il desiderio di provare a cambiare una vita attraverso una illusoria probabilità di ricchezza, che porterà, invece, un ragazzino a scontrarsi con una realtà per lui negativa ed inaspettata.

Enribello
08-January-2016, 08:23
Composto da due racconti “Il mio cane stupido” e “L’orgia”.
Secondo me e’ il primo il punto di forza del libro.
Henry Molise e’ un cinquantenne in crisi d’ispirazione,con una famiglia numerosa, quattro figli dediti all’erba,alla musica di Frank Zappa, all’ozio e alla noia e una moglie, stanca e a volte isterica. In questo quadretto si inserisce un grosso cane omosessuale, chiamato dai nuovi padroni Stupido: un cane “umanizzato” che scatenerà degli eventi a catena e che cambiera’ le esistenze della famiglia Molise.
Romanzo con personaggi lunatici e bislacchi ,struggente, cinico, ma anche comico (quando “Stupido” percorre la via che separa la sua casa dalla spiaggia e fa conoscenza dei cani del vicinato...) che Fante sviluppa con la sua solita maestria....da leggere.