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Visualizza la versione completa : Lo scalpellino - Camilla Läckberg



Cecilia (Teresa)
01-November-2011, 16:46
3417

Descrizione

Al largo di Fjällbacka, nella nassa di un pescatore a caccia di aragoste rimane impigliato il corpo senza vita di una bambina. Nei suoi polmoni ci sono tracce d'acqua dolce e sapone: qualcuno l'ha annegata in una vasca da bagno prima di gettarla in mare. Mentre Erica, mamma da poche settimane, è completamente assorbita da una neonata che tutto le offre fuorché le "gioie deliranti della maternità" che si aspettava, Patrik guida le indagini. Ma chi può aver voluto la morte della piccola Sara? Il paese è alla ricerca di un capro espiatorio, la gente bisbiglia, i conflitti nutriti negli anni si fanno più aspri: dentro le case dalle facciate perfette affiorano drammi famigliari che il tempo non ha saputo placare. Al terzo romanzo della sua serie pubblicata in trentadue paesi, Camilla Làckberg, con occhio attento agli esseri umani e alla loro psicologia, intreccia le colpe del passato agli effetti devastanti sul presente, tracciando il ritratto lacerante di una psiche femminile sfrenata, affascinante, e mostruosa.




Ho finito qualche giorno fa di leggere "Lo scalpellino" e, devo dire, sono rimasta piacevolmente colpita, dopo il mio giudizio non molto buono sul primo romanzo della Lackberg (non ho letto "Il predicatore")
Invito anche gli altri che avevano avuto modo di leggere i romanzi per parlarne...

Ciao!
Cecilia

Tess
02-November-2011, 15:40
Sto apprezzando Lo scalpellino per la fluidità della scrittura e dell'intreccio (i gialli troppo complicati non mi piacciono), che del resto era presente anche ne La principessa di ghiaccio. La differenza sostanziale, qui, è la trama più avvincente (interessanti i riferimenti al passato che spezzano la narrazione in un continuo passaggio ieri-oggi).
Prossimamente leggerò anche Il predicatore...questa scrittrice mi piace. :)

Tess
21-November-2011, 15:46
Terminato Lo scalpellino!
Allora...nulla di particolarmente emozionante. Dopo le buone impressioni seguite alla lettura dei primi capitoli, la narrazione è diventata un po' troppo lenta e 600 pagine abbondanti mi sono sembrate eccessive per la trama di questo giallo. Confermo la piacevolezza e la scorrevolezza nella lettura, ma, ripeto, nulla di così ben riuscito. Anche la narrazione sdoppiata nel tempo avrebbe lasciato presupporre qualcosa di più avvincente...
Lascia ben sperare il colpo di scena con cui si chiude il libro che profila un "to be continued...".

Mauro
02-April-2012, 13:50
Ho letto "Lo scalpellino" durante la mia degenza di fine Gennaio e mi ero appuntato un paio di impressioni per recensirlo in seguito ma solo oggi ho avuto voglia di dare forma compiuta al tutto ... e non è un giudizio lusinghiero.

Non so sia un caso che in questo ultimo libro della Läckberg sia citata una storia di emigrazione verso gli Stati Uniti, ma l'impressione che ne ho ricavato leggendolo, è quella di una prograssiva "americanizzazione" dello stile della scrittrice nel senso che prevale la parte descrittiva su quella introspettiva cosa che, a mio parere, rende più fluida e fruibile la lettura, ma impoverisce la sostanza della storia che viene privata di quegli approfondimenti psicologici e ambientali che aiutano, e molto, il lettore a vivere a fondo la storia.
Nota di demerito, inoltre, al furbettissimo espediente di condensare nelle ultime pagine un paio di eventi per i quali ci sarà sicuramente un seguito importante nel prossimo romanzo e che, di fatto, spingono il lettore ad un ulteriore acquisto al di là delle valutazioni sulla qualità del lavoro dell'autrice.

Cecilia (Teresa)
07-April-2012, 09:40
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Ecco perché Camilla Lackberg non risponde alle interviste :)
Bravissima, tra l'altro..

@Mauro: e pensa che a me "Lo scalpellino" è piaciuto di più del primo..non ho notato questa "americanizzazione"..

Mauro
07-April-2012, 22:18
Non so, magari è solo una mia impressione, ma se confronto i personaggi della Läckberg con quelli di Mankell o di Nesbo ho come l'idea di conoscerli poco perché la loro descrizione non va molto al di là delle loro azioni o dei loro pensieri quotidiani mentre del loro vissuto precedente e, soprattutto, della loro personalità si sa davvero poco.
Poi devo dire che comincio a trovare stucchevole la figura del commissario a capo della stazione di Tanumshede che pare un tale idiota da credere difficile che gli si possa affidare uno stanzino per le scope ... figurarsi un commissariato di pubblica sicurezza. :roll: