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Aleciccio
11-March-2013, 09:42
Sono come un cristallo,
le parole.
Alcune, un pugnale,
un incendio.
Altre,
rugiada appena.Segrete vengono, piene di memoria.
Insicure navigano:
barche o baci,
agitano le acque.Abbandonate, innocenti,
leggere.
Tessute sono di luce
e sono la notte.
E persino pallide
ricordano ancora verdi paradisi.Chi le ascolta? Chi
le raccoglie, così,
crudeli, disfatte,
nei loro gusci puri?

Eugénio de Andrade (http://it.wikipedia.org/wiki/Eug%C3%A9nio_de_Andrade)

Aleciccio
11-March-2013, 09:43
Un giorno troverò una parola
che penetri il tuo corpo e ti fecondi,
che si posi sul tuo seno
come una mano aperta e chiusa
al tempo stesso.Incontrerò una parola
che trattenga il tuo corpo
e lo faccia girare,
che contenga il tuo corpo
e apra i tuoi occhicome un dio senza nubie usi la tua saliva
e ti pieghi le gambe.Tu forse non la sentirai
o forse non la capirai.
Non è necessario.Vagherà dentro di te come una ruota
fino a percorrerti da un estremo all’altro,
donna mia e non mia
e non si fermerà neanche
quando tu morirai.

Roberto Juarroz

Aleciccio
11-March-2013, 09:44
Poichè non mi veniva nessuna parola
(la parola era “addio”, ma non riuscivo a dirla)
ti ho dato il mio silenzio
ed ho ascoltato il tuo,
e non è stato un vuoto, ma condivisa pienezza
e ancora gioia, mentre accettavamo,
come la terra, un nostro tempo di neve,
bianco grembo d’attesa delle future estati.

Margherita Guidacci

Aleciccio
11-March-2013, 13:00
Cuocio le mie parole al forno di una cucina
che dà su una valle chiusa
da un cielo sempre aperto
perché voglio
che scottino
a sbucciarle.

Antonella Bukovaz

Aleciccio
11-March-2013, 13:02
La più piccola parola
è circondata da acri ed acri di silenzio,
e perfino quando riesco a fissare
quella parola sulla pagina
mi sembra della stessa natura
di un miraggio, un granello di dubbio
che scintilla nella sabbia.

Paul Auster

Aleciccio
11-March-2013, 13:04
Le tre parole piu’ strane

Quando pronuncio la parola Futuro,
la prima sillaba gia’ va nel passato.

Quando pronuncio la parola Silenzio,
lo distruggo.

Quando pronuncio la parola Niente,
creo qualche cosa che non entra in alcun nulla

Wislawa Szymborska

Aleciccio
11-March-2013, 13:09
Ci sono silenzi che costruiscono enormi castelli, nelle nostre anime scosse; e noi raccogliamo in essi bauli di parole, di emozioni, di doni mai offerti,che finiscono o con l'incenerirsi al primo fuoco, o con l'ammuffire, e coinvolgere nel loro decadimento le mura intere."Carlo Bramanti

daniela
11-March-2013, 22:32
Non Chiederci La Parola

Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

Montale

daniela
11-March-2013, 22:38
Marzo ’79

Stanco di tutto ciò che viene dalle parole, parole non linguaggio,
Mi recai sull’isola innevata.
Non ha parole la natura selvaggia.
Le sue pagine non scritte si estendono in ogni direzione.
Mi imbatto nelle orme di un cerbiatto.
Linguaggio non parole.

Tomas Tranströmer

daniela
11-March-2013, 22:55
Vola alta, parola, cresci in profondità,
tocca nadir e zenith della tua significazione,
giacché talvolta lo puoi - sogno che la cosa esclami
nel buio della mente –
però non separarti
da me, non arrivare,
ti prego, a quel celestiale appuntamento
da sola, senza il caldo di me
o almeno il mio ricordo, sii
luce, non disabitata trasparenza...

La cosa e la sua anima? O la mia e la sua sofferenza?

Mario Luzi

Aleciccio
12-March-2013, 09:29
Che bella Dani!


Marzo ’79

Stanco di tutto ciò che viene dalle parole, parole non linguaggio,
Mi recai sull’isola innevata.
Non ha parole la natura selvaggia.
Le sue pagine non scritte si estendono in ogni direzione.
Mi imbatto nelle orme di un cerbiatto.
Linguaggio non parole.

Tomas Tranströmer

Aleciccio
20-March-2013, 10:06
Ma perché sempre dietro la mia parete?
Sempre dietro, le voci, sempre
quando scende la notte iniziano
a parlare, latrano o addirittura credono
che sussurrare sia meglio. Mentre mi sento
questo filo d’aria fredda delle loro parole
che mi gela, che mi lega
e mi tormenta nel sonno.
Sempre dietro la mia parete. Ero
ai confini del circolo polare, e anche laggiù
una coppia piangeva nella sua stanza
oltre un muro trasparente, piangeva,
luminoso, tenero come la membrana
di un timpano, e io stavo lì vibrando
facevo da cassa armonica
alla loro storia. Fino a che, a casa mia,
hanno rifatto il tetto, le tubature,
la facciata, tutto, e battevano
ovunque, sopra, sotto, e battevano sempre
chiacchierando tra loro solo quando dormivo,
solo perché dormivo,
solo perché facessi da cassa armonica
alle loro storie.

Valerio Magrelli (Roma, 1957), da Esercizi di tiptologia (Mondadori, 1992)

Aleciccio
26-March-2013, 09:33
vorrei con le parole aprirti
questa vita come una mano
che sul tavolo capovolta
aspetta d’essere riempita
stretta nella tua. Vorrei la lingua
a chiudere ogni foro, a intonaco
di questo intreccio di sterpi bruciati.
Saremo due camicie
appese l’una dentro l’altra
per una stagione intera
dove la penombra ha immerso
l’amo negli inverni.
Franca Mancinelli (Fano, 1981), da Mala kruna (Manni, 2007)

daniela
29-March-2013, 23:02
Linguaggio


Anche se ancora
confido in parte nelle parole
l'altra parte di me
rimane senza parole
in un silenzio inquietante
di significati nascosti
che non riesco a svelare.
A volte le parole sorgono
da una bocca chiusa
si formano si rapportano si accordano
alle spalle del mio sforzo per fermarle
del mio vano tentativo di controllarle.
Le parole umanamente create
per dare un senso
a questo enigmatico non senso.
Le parole
come un arciere senza frecce.

Carlos Sànchez

daniela
01-April-2013, 15:58
Parole – vetri
che infedelmente
rispecchiate il mio cielo -
di voi pensai
dopo il tramonto
in una oscura strada
quando sui ciotoli una vetrata cadde
ed i frantumi a lungo
sparsero in terra lume -

26 settembre 1933

Antonia Pozzi

Rupert
01-April-2013, 18:40
Die Worte in den Wind

Le parole nel vento



Es findet manches gute Wort
Wohl nicht die gute Statt,
Doch glaube Keiner, daß er dann
Umsonst gesprochen hat.
Qualcosa di buono trova parola
ma certamente non città.
Nessuno sia portato a pensare
D’aver parlato senza scopo.


Die Worte, die in's Menschenherz
Nicht aufgenommen sind,
Man nennt sie wohl mit Fug und Recht
Nur Worte in den Wind.
Le parole che nel cuore dell’uomo
non trovano ospitalità
vengono dette a giusta ragione
semplici parole nel vento.


Doch sind sie nicht verloren, nein,
Es trägt der Wind sie fort,
Auf seinen Flügeln schweben sie
Gar leicht von Ort zu Ort.
Eppure esse non sono perdute,
Il vento le porta lontane,
aleggiano sopra le sue ali
leggere di luogo in luogo.


Sie suchen dann in Nord und Süd,
Und auf und niederwärts,
Den Weg in eines Menschen Ohr,
In eines Menschen Herz.
Esse cercano a nord e sud,
e verso l’alto e verso il basso,
la strada verso un orecchio umano,
quella verso un cuore umano.


Wenn beide offen und bereit,
Und wenn wir einsam sind,
Dann finden sie die rechte Statt,
Die Worte in den Wind.
Se sono tutt’e due aperti e pronti,
se siamo nella solitudine,
allora sì che trovano città,
quelle parole dentro il vento.


Und so vernehmen wir denn oft,
Was uns kein Mund gesagt,
So führt uns zu des Windes Hauch,
Wonach wir lang' gefragt.
È spesso in questo modo che intendiamo
quel che nessuna bocca ha detto.
Così ci porta l’alito del vento
quel che da tanto chiedevamo.






Auguste Kurs, 1854.
Epheublätter, Gedichte.




Traduzione © Rupert, 1 aprile 2013.

Andrea
02-April-2013, 11:20
Parlare con te


Parlo con te
ed è come se parlassi
con la luce propria
degli alberi.


È perforare il verde
ed emergere dall'altra parte
(l'umido divenire
dei vegetali).


Parlo con te
e capisco lo stato
dei suoni che sorgono
nella notte, notte-in-bianco.


Parlo con te
e capisco
ciò che non ha senso.


L'amore è cosi, parola:
lume commosso.


Renata Pallottini

daniela
09-April-2013, 22:21
Queste frasi d'amore che tanto si ripetono
non sono mai le stesse.
Hanno lo stesso suono tutte quante,
ma ha ciascuna una vita
vergine e sola, se riesci a coglierla.
E non stancarti mai
di ripetere le parole uguali:
proverai l'emozione che sente l'anima
quando vede spuntar la prima stella
e poi, come la notte avanza, la vede
ripetersi in altre stelle,
con diversi riflessi e un'unica anima.
Così al ripeter questa
frase d'amore stelle
infinite nel petto ti s' accendono:
presta a tutte la luce lo stesso sole,
lontano sole che verrà domani
quando saran cessate stelle e parole

Pedro Salinas

Claire
13-April-2013, 08:59
LE PAROLE


Le parole
se si ridestano
rifiutano la sede
più propizia, la carta
di Fabriano, l’inchiostro
di china, la cartella
di cuoio o di velluto
che le tenga in segreto;

le parole
quando si svegliano
si adagiano sul retro
delle fatture, sui margini
dei bollettini del lotto,
sulle partecipazioni
matrimoniali o di lutto;

le parole
non chiedono di meglio
che l’imbroglio dei tasti
nell’Olivetti portatile,
che il buio dei taschini
del panciotto, che il fondo
del cestino, ridottevi
in pallottole;

le parole
non sono affatto felici
di essere buttate fuori
come zambracche e accolte
con furore di applausi
e disonore;

le parole
preferiscono il sonno
nella bottiglia di ludibrio
di essere lette, vendute,
imbalsamate, ibernate;

le parole
sono di tutti e invano
si celano nei dizionari
perché c’è sempre il marrano
che dissotterra i tartufi
più puzzolenti e più rari;

le parole
dopo un’eterna attesa
rinunziano alla speranza
di essere pronunziate
una volta per tutte
e poi morire con chi le ha possedute.

Eugenio Montale

Andrea
02-May-2013, 13:10
Scottate la lingua sulla fiamma viva
levatele la pelle
tagliatela a fettine.
Fate appassire in frasi fatte le parole.
Aggiungete una rosa, petali e spine,
portate a bollore
con un po' di buon rimpianto,
salate, leggete.
Il tempo di cottura non è stabilito
provate a parlare di tanto in tanto.
Se qualcuno vi risponde
o qualcosa vi risuona dentro
staccate dal fondo
spegnete il fuoco.


Servite caldissima.


Eva Taylor

Claire
12-May-2013, 14:08
Parole povere

Uno, in piedi, conta gli spiccioli sul palmo
l'altro mette il portafoglio nero
nella tasca di dietro dei pantaloni da lavoro.

Una sarchia la terra magra di un orto in salita
la vestaglia a fiori tenui
la sottoveste che si vede quando si piega.

Uno impugna la motosega
e sa di segatura e stelle.

Uno rompe l'aria con il suo grido
perché un tronco gli ha schiacciato il braccio
ha fatto crack come un grosso ramo quando si è spezzato
e io c'ero, ero piccolino.

Uno cade dalla bicicletta legata
e quando si alza ha la manica della giacca strappata
e prova a rincorrerci.

Uno manda via i bambini e le cornacchie
con il fucile caricato a sale.

Uno pieno di muscoli e macchie sulla canottiera
Isolina portami un caffé, dice.

Uno bussa la mattina di Natale
con una scatola di scarpe sottobraccio
aprite, aprite. È arrivato lo zio, è arrivato
zitto zitto dalla Francia, dice, schiamazzando.

Una esce di casa coprendosi un occhio con il palmo
mentre con l'occhio scoperto piange.

Una ride e ha una grande finestra sui denti davanti
anche l'altra ride, ma non ha né finestre né denti davanti.

Una scrive su un involto da salumiere
sono stufa di stare nel mondo di qua, vado in quello di là.

Uno prepara un cartello
da mettere sulla sua catasta nel bosco
non toccarli fatica a farli, c'è scritto in vernice rossa.

Uno prepara una saponetta al tritolo
da mettere sotto la catasta e il cartello di prima
ma io non l'ho visto.

Una dà un calcio a un gatto
e perde la pantofola nel farlo.

Una perde la testa quando viene la sera
dopo una bottiglia di Vov.

Una ha la gobba grande
e trova sempre le monete per strada.

Uno è stato trovato
una notte freddissima d'inverno
le scarpe nella neve
i disegni della neve sul suo petto.

Uno dice qui la notte viene con le montagne all'improvviso
ma d'inverno è bello quando si confondono
l'alto con il basso, il bianco con il blu.

Uno con parole proprie
mette su lì per lì uno sciopero destinato alla disfatta
voi dicete sempre di livorare
ma non dicete mai di venir a tirar paga
ingegnere, ha detto. Ed è già
il ricordo di un ricordare.

Uno legge Topolino
gli piacciono i film di Tarzan e Stanlio e Ollio
e si è fatto in casa una canoa troppo grande
che non passa per la porta.

Uno l'ho ricordato adesso adesso
in questo fioco di luce premuta dal buio
ma non ricordo che faccia abbia.

Uno mi dice a questo punto bisogna mettere
la parola amen
perché questa sarebbe una preghiera, come l'hai fatta tu.

E io dico che mi piace la parola amen
perché sa di preghiera e di pioggia dentro la terra
e di pietà dentro il silenzio
ma io non la metterei la parola amen
perché non ho nessuna pietà di voi
perché ho soltanto i miei occhi nei vostri
e l'allegria dei vinti e una tristezza grande.

Pierluigi Cappello

Aleciccio
25-May-2013, 10:25
Preferisco venire dal silenzio
per parlare. Preparare la parola
con cura, perché arrivi alla sua sponda
scivolando sommessa come una barca,
mentre la scia del pensiero
ne disegna la curva.
La scrittura è una morte serena:
il mondo diventato luminoso si allarga
e brucia per sempre un suo angolo.

Valerio Magrelli

daniela
04-June-2013, 21:34
Le parole

Le parole non hanno occhi né gambe,
non hanno bocca né braccia,
non hanno visceri
e spesso nemmeno cuore,
o ne hanno assai poco.
Non puoi chiedere alle parole
di accenderti una sigaretta
ma possono renderti più piacevole il vino.
E certo non puoi costringere le parole
a fare qualcosa che non voglion fare.
non puoi sovraccaricarle
e non puoi svegliarle quando decidono di dormire.
Qualche volta gli scrittori
si uccidono
quando le parole li lasciano.
Altri scrittori
fingeranno di averle ancora
in pugno
anche se le loro parole
sono già morte e sepolte.
Le parole sono
uno dei più grandi
miracoli al mondo,
possono illuminare
o distruggere menti,
nazioni,
culture.
Le parole sono belle
e pericolose.
Se vengono a trovarti,
te ne accorgerai
e ti sentirai
il più fortunato
della terra. Nient'altro avrà più
importanza
e tutto sembrerà importante.
Ti sentirai
il dio sole,
riderai del tempo che fugge,
ce l'avrai fatta,
lo sentirai
dalle dita
fino alle budella,
e sarai diventato,
finché
dura,
un fottutissimo scrittore
che rende possibile
l'impossibile,
scrivendo parole,
scrivendole,
scrivendole,
scrivendole.


Charles Bukowski

Aleciccio
20-June-2013, 11:10
Al mercato delle parolesi vendono parole e parole;a cento a cento,a mille a millevengono i parolai.Hai in cuore qualcosa da dire?Al mercato dei ciarlataninascondilo nel silenzio.Rabindranath Tagore

daniela
28-August-2013, 21:46
Non ci saranno più parole, lo sai
nè qui, nè altrove
nè parole a dire ciò che è stato
nè parole a dire ciò che non è più
Mi resta un pacco mai spedito...
e un libro desiderato
Mi resta un letto non ancora disfatto
e musiche mute e parole strozzate
e immagini sfocate
Mi resta la sciatta e affrettata gentilezza
di una conversazione lampo
moneta di latta
da gettare ai pezzenti per strada.

Evgenij Aleksandrovič Evtušenko

Aleciccio
13-January-2014, 14:18
Anche le parole
vene sono
dentro di esse
sangue scorre
quando le parole si uniscono
la pelle della carta
s’accende di rosso
come
nell’ora dell’amore
la pelle dell’uomo
e della donna.

Ghiannis Ritsos

Aleciccio
20-January-2014, 15:20
SENZA RESPIRO
Solo per un attimo
bussando
al tuo cuore
chiamo a raccolta
tutte le parole
che riesco a trovare
sul ciglio della strada.
Tutte le parole
ciottoli levigati
sotto le nostre lingue.
Li lascio cadere
lungo il cammino
per ritrovare la strada
che mi riporta a casa.


ERIKA BURKART

Claire
22-January-2014, 12:01
DUE PAROLE


All’orecchio questa notte mi hai detto due parole
comuni. Due parole stanche
di essere dette. Parole
che da vecchie si son fatte nuove.
Due parole così dolci, che la luna che passava
filtrando tra i rami
nella mia bocca si è fermata. Due parole così dolci
che una formica mi cammina sul collo e resto immobile
non provo nemmeno a scacciarla.
Due parole così dolci
che senza volerlo esclamo: oh, che bella, la vita!
Così dolci e così mansuete
che oli profumati scorrono sul corpo.
Così dolci e così belle
che nervose, le mie dita,
si muovono verso il cielo imitando una forbice.
Vorrebbero le mie dita
tagliare stelle.

Alfonsina Storni


da Il dolce danno, 1918

Andrea
30-January-2014, 16:11
La parola s’inganna sulla carta
come s’inganna nei miraggi l’oasi
e più che libere folgorazioni
ci raccomanda un canto prigioniero


può essere senz’altro un artificio
talismano proposto dalle lingue
o l’allerta con un filo di voce
come punto di fuga o di chiusura


la parola interrompe / non vegeta
converte la memoria in un tatuaggio
come avvoltoio sorvola lo spazio
e s’infila in preghiere e bestemmie


come chiusa virtuale dei silenzi
o valletto della natura
o salvacondotto del malinteso
è un misto di tanti sì e no


se si scheggia o si spezza la parola
nessuno può riparare le sue sillabe
con la parola rimaniamo muti
dato che tutto ci resta da dire.


Mario Benedetti

Aleciccio
04-March-2014, 09:46
Le parole non hanno occhi né gambe,
non hanno bocca né braccia,
non hanno visceri
e spesso nemmeno cuore,
o ne hanno assai poco.
Non puoi chiedere alle parole
di accenderti una sigaretta
ma possono renderti più piacevole il vino.
E certo non puoi costringere le parole
a fare qualcosa che non voglion fare.
non puoi sovraccaricarle
e non puoi svegliarle quando decidono di dormire.
Qualche volta gli scrittori
si uccidono
quando le parole li lasciano.
Altri scrittori
fingeranno di averle ancora
in pugno
anche se le loro parole
sono già morte e sepolte.
Le parole sono
uno dei più grandi
miracoli al mondo,
possono illuminare
o distruggere menti,
nazioni,
culture.
Le parole sono belle
e pericolose.
Se vengono a trovarti,
te ne accorgerai
e ti sentirai
il più fortunato
della terra. Nient’altro avrà più
importanza
e tutto sembrerà importante.
Ti sentirai
il dio sole,
riderai del tempo che fugge,
ce l’avrai fatta,
lo sentirai
dalle dita
fino alle budella,
e sarai diventato,
finché
dura,
un fottutissimo scrittore
che rende possibile
l’impossibile,
scrivendo parole,
scrivendole,
scrivendole.

Charles Bukowski

Andrea
04-March-2014, 14:11
Siate cauti con le parole, anche con quelle miracolose.
Per le miracolose facciamo del nostro meglio,
a volte sciamano come insetti
e non lasciano una puntura ma un bacio.
Possono essere buone come dita.
Possono essere sicure come la roccia
su cui incolli il sedere.
Ma possono essere margherite e ferite.
Io sono innamorata delle parole.
Sono colombe che cadono dal tetto.
Sono sei arance sacre sedute sul mio grembo.
Sono gli alberi, le gambe dell'estate,
e il sole, il suo volto appassionato.
Ma spesso non mi bastano.
Ci sono così tante cose che voglio dire,
tante storie, immagini, proverbi, ecc.
Ma le parole non sono abbastanza buone,
quelle sbagliate mi baciano.
A volte volo come un'aquila
ma con le ali di un passero.
Ma cerco di averne cura
e di essere gentile con loro.
Le parole e le uova devono essere maneggiate con cura.
Una volta rotte sono cose impossibili
da aggiustare.

Anne Sexton

Claire
18-March-2014, 22:09
SOLO COSÌ

So ben poco.
Ciò che mi hanno insegnato
e le mie esperienze personali
bastano appena per un pugno di verità.
Le ripeto tra la gente
che in apparenza la pensa come me,
e le colloco
tra me e gli altri come uno steccato,
dietro cui i miei pensieri particolari
si muovono al sicuro.
Non temo di parlare in pubblico,
ma definire le cose
in quanto tali, esattamente,
esige forza.
Devi essere aperto
come una ferita,
perché il vero nome delle cose
è nascosto
sotto il primo, il secondo e
il terzo strato delle parole
o ancora più in fondo.
Non è possibile scavare
di continuo nel proprio intimo
senza conseguenze durature
e inoltre è perfino inutile
guidare teste che corrono a vuoto
e forestieri, giunti da lontano,
attraverso una miniera,
ricca di metalli che
nemmeno apprezzano.
Soltanto
per non dimenticare chi sono,
e per coloro
che senza questo alimento
non riescono a vivere,
penetro spontaneamente
come il simbolico pellicano
nel mio cuore tenebroso.
Così intendo questo mondo.
E non so vivere
diversamente.
Tutto il resto è sonno
e nulla.

Kajetan Kovič

daniela
22-March-2014, 19:02
Io e te

Io spiego con calma. Tu
mi senti urlare. Tu
provi un’altra strada. Io
sento vecchie ferite riaprirsi.
Tu vedi entrambi i lati. Io
vedo i tuoi paraocchi. Io
sono conciliante. Tu
sospetti un nuovo egoismo.
Io sono una colomba. Tu
riconosci il falco. Tu
offri un ramo di ulivo. Io
sento le spine.
Tu sanguini. Io
vedo lacrime di coccodrillo. Io
indietreggio. Tu
barcolli per l’impatto.

Roger McGough

daniela
02-April-2014, 15:57
Nero su bianco

La penna non è stata posata sulla carta
la carta è ancora tutta bianca
bianca è la data
bianchi luogo ora
provenienza destinazione
perchè percome
e quando
chino sulla mia vita scrivo
l'atto di presenza
mi effondo mi circondo di parole
copro colmo comando
parole
l'assenza certifico
attesto la finzione.

Bartolo Cattafi
(da Poesia Marzo 2014)

Claire
24-June-2014, 11:24
Mappa per l’ascolto

Dunque, per ascoltare
avvicina all’orecchio
la conchiglia della mano
che ti trasmetta le linee sonore
del passato, le morbide voci
e quelle ghiacciate,
e la colonna audace del futuro,
fino alla sabbia lenta
del presente, allora prediligi
il silenzio che segue la nota
e la rende sconosciuta
e lesta nello sfuggire
ogni via domestica del senso.
Accosta all’orecchio il vuoto
fecondo della mano,
vuoto con vuoto.
Ripiega i pensieri
fino a riceverle in pieno
petto risonante
le parole in boccio.
Per ascoltare bisogna aver fame
e anche sete,
sete che sia tutt’uno col deserto,
fame che è pezzetto di pane in tasca
e briciole per chiamare i voli,
perchè è in volo che arriva il senso
e non rifacendo il cammino a ritroso,
visto che il sentiero,
anche quando è il medesimo,
non è mai lo stesso
dell’andata.
Dunque, abbraccia le parole
come fanno le rondini col cielo,
tuffandosi, aperte all’infinito,
abisso del senso.

Chandra Livia Candiani

daniela
24-June-2014, 15:20
Mappa per l’ascolto

Dunque, per ascoltare
avvicina all’orecchio
la conchiglia della mano
che ti trasmetta le linee sonore
del passato, le morbide voci
e quelle ghiacciate,
e la colonna audace del futuro,
fino alla sabbia lenta
del presente, allora prediligi
il silenzio che segue la nota
e la rende sconosciuta
e lesta nello sfuggire
ogni via domestica del senso.
Accosta all’orecchio il vuoto
fecondo della mano,
vuoto con vuoto.
Ripiega i pensieri
fino a riceverle in pieno
petto risonante
le parole in boccio.
Per ascoltare bisogna aver fame
e anche sete,
sete che sia tutt’uno col deserto,
fame che è pezzetto di pane in tasca
e briciole per chiamare i voli,
perchè è in volo che arriva il senso
e non rifacendo il cammino a ritroso,
visto che il sentiero,
anche quando è il medesimo,
non è mai lo stesso
dell’andata.
Dunque, abbraccia le parole
come fanno le rondini col cielo,
tuffandosi, aperte all’infinito,
abisso del senso.

Chandra Livia Candiani


Straordinaria!!!!

Andrea
26-June-2014, 11:51
Cartoline d'estate

le parole disegnano i disegni che parlano.

mi fanno sentire le biglie e la luce mossa del mare.

iole toini

Claire
08-October-2014, 12:51
“Canto d’amore per le parole”

Perché abbiamo paura delle parole
quando sono state mani dal palmo rosa,
delicate quando ci accarezzano gentilmente le gote,
e calici di vino rincuorante
sorseggiato, un’estate, da labbra assetate?
Perché abbiamo paura delle parole
quando tra di loro vi sono parole simili a campane invisibili,
la cui eco preannuncia nelle nostre vite agitate
la venuta di un’epoca di alba incantata,
intrisa d’amore e di vita?
Ci siamo assuefatti al silenzio.
Ci siamo paralizzati, temendo che il segreto possa dividere le nostre labbra.
Abbiamo pensato che nelle parole giaceva un folletto invisibile,
rannicchiato, nascosto dalle lettere dalle orecchie del tempo.
Abbiamo incatenato le lettere assetate,
vietando loro di diffondere la notte per noi
come un cuscino, gocciolante di musica, sogni,
e caldi calici.
Perché abbiamo paura delle parole?
Tra di loro ne esistono di incredibile dolcezza
le cui lettere hanno estratto il tepore della speranza da due labbra,
e altre che, esultando di gioia
si sono fatte strada tra la felicità momentanea di due occhi
inebriati.
Parole, poesia, teneramente
hanno accarezzato le nostre gote, suoni
che, assopiti nella loro eco, colorano una frusciante,
segreta passione, un desiderio segreto.
Perché abbiamo paura delle parole?
Se una volta le loro spine ci hanno ferito,
hanno anche avvolto le loro braccia attorno al nostro collo
e diffuso il loro dolce profumo sui nostri desideri.
Se le loro lettere ci hanno trafitto
e il loro viso si è voltato stizzito
ci hanno anche lasciato un liuto in mano
e domani ci inonderanno di vita.
Su, versaci due calici di parole.
Domani ci costruiremo un nido di sogno di parole,
in alto, con l’edera che discende dalle sue lettere.
Nutriremo i suoi germogli con la poesia
e innaffieremo i suoi fiori con le parole.
Costruiremo un terrazzo per la timida rosa
con colonne fatte di parole,
e una stanza fresca inondata di ombra,
protetta da parole.
Abbiamo dedicato la nostra vita come una preghiera
chi pregheremo… se non le parole?

Nazik al Mala’ika

Claire
07-November-2014, 09:46
Parlo perché alla casa del linguaggio vola via il tetto,
parlo perché le più buie parole guariscono,
parlo perché un solo fiore non singhiozzi,
parlo per vestire le onde, per dare fiato alla zolla.
Parlo perché il giardino è verde anche in una mente distrutta.

Alejandra Pizarnik

daniela
16-November-2014, 19:15
Ritaglio dal muro la mia ombra,
le do corda, calore e movimento,
due mani di colore e di tormento,
quanto basta di fame, sete, suono.

Resto lontano a vederla ripetere
le parole e i gesti che io sono,
figura sdoppiata e confusione
di verita' vestita da menzogna.

Sulla vita degli altri si proietta
questo gioco delle due dimensioni
dove nulla si prova con ragioni
simile a un arco teso senza freccia.

Forse mi assolvera' un'altra vita
della mezza umanita' che perdura
in quest'ombra priva di spessore,
nello spessore informe che lo estingua.

Josè Saramago

daniela
03-December-2014, 22:49
La porta che si chiude

Tu lo vedi, sorella: io sono stanca,
stanca, logora, scossa,
come il pilastro d’un cancello angusto
al limitare d’un immenso cortile;
come un vecchio pilastro
che per tutta la vita
sia stato diga all’irruente fuga
d’una folla rinchiusa.
Oh, le parole prigioniere
che battono battono
furiosamente
alla porta dell’anima
e la porta dell’anima
che a palmo a palmo
spietatamente
si chiude!
Ed ogni giorno il varco si stringe
ed ogni giorno l’assalto è più duro.
E l’ultimo giorno
– io lo so –
l’ultimo giorno
quando un’unica lama di luce
pioverà dall’estremo spiraglio
dentro la tenebra,
allora sarà l’onda mostruosa,
l’urto tremendo,
l’urlo mortale
delle parole non nate
verso l’ultimo sogno di sole.
E poi,
dietro la porta per sempre chiusa,
sarà la notte intera,
la frescura,
il silenzio.
E poi,
con le labbra serrate,
con gli occhi aperti
sull’arcano cielo dell’ombra,
sarà
– tu lo sai –
la pace.

Milano, 10 febbraio 1931
Antonia Pozzi

Andrea
04-December-2014, 18:59
Vengo, con la presente, a te, per chiederti formalmente di esentarmi d’urgenza
dal comunicare, con te, per telefono (io non posso battere zuccate disperate,
contro il primo muro che mi trovo a disposizione, ogni volta, capirai,
appena mollo giù il ricevitore):
(perchè, mia diletta, io non saprò mai separare, stralciandole,
le tue parole, a parte, dai tuoi gomiti, dai tuoi alluci,
dalle tue natiche, da tutta te) (da tutto me):
sola, la tua voce mi nuoce.


Edoardo Sanguineti (da Scartabello XLVII)

Andrea
04-December-2014, 19:20
La traduzione sbagliata


Sono stanca
delle mie parole,
che raccontano
quel che non sono,
che
sbagliano
la traduzione.


Sono stanca
delle parole
degli altri,
che mi dicono
come dovrei essere,
sono io
a
sbagliare
traduzione.


Sono stanca
di fingere,
(come si dice in Italiano?)
di essere
forte.


Sono stanca
dei fiori calpestati
in giardino
e delle
libellule
sotto le scarpe.


Spero
nel silenzio
delle ortiche,
ma anche
qui
la traduzione
è
sbagliata.


Anna Martinenghi

Andrea
10-December-2014, 15:07
Le parole – bambine piccole, molestano, fanno male,
se le accarezzi ridono, poi subito si ostinano,
han fretta di dir tutto, s'imbrogliano, sanno amare,
diventan grido, tacciono, nascostamente svelano.


Le parole – bambine piccole, a volte si ribellano,
sanno dire le lacrime, il riso sanno scrivere.
Agnelle si sacrificano, belve nella passione,
ansiose di dipingere l'intero mondo azzurro.


Le parole – bambine piccole. Flessuosi corpicini
che agguerriti si levano, mettono le ali, volano.
Sognano, si spaventano, si alleano, si separano,
animelle cui è dato di avere sempre sete.


Le parole – bambine piccole. Bianco per il loro tempo,
pagine su cui scrivere, vele che il vento gonfia
per far viaggi nella gioia, far viaggi nel dolore.
L'amore sa trasformare in sacro la tempesta.


Pandelis Bukalas

Aleciccio
12-December-2014, 08:05
Come avere paura degli occhi
come sapere che tutte le bocche
professeranno il falso
e per prima la tua
dirà cose che non vuole
vedrà cose che non sa
e il vero più del falso
resta nelle parole che non riconosco
perché non hanno la tua forma
la calce bianca dei tuoi sensi
deformati per l’occasione
parole annerite, scartavetrate
cercano rifugio tra le mie
ma non trovano
che una pace fatta di spilli
di mura che non tengono
di soldati che non parlano la tua lingua

Carmen Gallo (Napoli, 1983) da Registri di poesia

Claire
14-December-2014, 13:00
È STATO FORSE

È stato forse
un fortuito incontro di strade
quella metà del nostro segreto
che hai lasciato
a me come incombenza:
è dura, adesso,
il doverla accoppiare
- il problema, vedi, sta nella parola,
puoi dirle tutte le parole che sai,
puoi scavarle dentro la tua vita
farti sanguinare le dita,
gridarle col silenzio nella gola:
ma nessuna, credimi, nessuna
aspetta più l'incarnazione,
tantomeno
gli essenziali alfabeti.

Alberto Bevilaqua

Aleciccio
09-January-2015, 14:15
Ci sono parole che non diciamo
e che mettiamo senza dirle nelle cose.
E queste le osservano,
e un giorno ci risponderanno con quelle
e ci salveranno il mondo,
come un amore segreto
le cui due estremità
hanno un solo ingresso.
Non ci sarà nessuna parola
di quelle non dette
che abbiamo messo
inavvertitamente nel nulla?


Roberto Juarroz

Aleciccio
03-February-2015, 13:27
Scrivo parole ogni giorno.
Non so dove arriverò,
scrivendo.
So che potrei tacere.
Colui che sa, non parla.
Muto nel ventre del tempo
dove uomini gridano, anche.
Lo sguardo
basterà per comprendere e dire
quanto la voce non dice.
Sfioro ogni istante, ogni giorno
l’urlo e il tuono. Vivo intorno.
Potrei fermarmi e attendere.
In silenzio.
Margherita Guidacci

daniela
03-February-2015, 22:04
Le ceneri

Che aspetto io qui girandomi per casa,
che s'alzi un qualche vento
di novità a muovermi la penna
e m'apra a una speranza?

Nasce invece una pena senza pianto
né oggetto, che una luce
per sé di verità da sé presume
- e appena è un bianco giorno e mite di fine inverno.

Che spero io più smarrito tra le cose.
Troppe ceneri sparge intorno a sé la noia,
la gioia quando c'è basta a sé sola.

Vittorio Sereni

Claire
20-February-2015, 11:53
Amare la vita intera

Erano uccelli levigati nella bocca dei poeti
e nella bocca del vento levigate
le parole di fuoco
sulle meraviglie del mondo e le altre,
quelle create dall’uomo, a cui la morte
non si sottrae mai quando egli cerca
aiuto. Parole luminose d’agonia
che cieche pietre festeggiate dal sole e dalle acque
sentirono. Sentirono quel mistero che perdura
nelle poesie come nella silice con la sua disputa
nell’arte più ossessiva: il mestiere
della durata. Amare la vita intera.
Per me, che fui felice a Epidauro, a Jeita
e in altri letti di erba e aghi di pino fui felice
ritorno a parole come colui che si tuffa
in uno stagno color porpora dove ancora
si ascolta la voce
del cuore antichissimo.

Casimiro de Brito

Claire
02-March-2015, 12:07
IN GIORNI COME QUESTI, SPESSO

In giorni come questi, spesso
la tetraggine m’assale
e il vivere d'ora in ora
mi tortura. Ma arrivi tu
che sconfiggi la noia
coi tuoi discorsi variopinti.
Anche oggi cercheremo una breccia.
Una parola che ci possa salvare
e che ci tenga in bilico
sul confine ideale tra realtà
e fantasia potrà, anche
se per poco, cangiare l'esistenza.

Eugenio Montale

Aleciccio
11-March-2015, 16:40
Non c’è parola più certa di un’altra.
S’impara a tacere con gli anni,
anche se sembra che parliamo.
Si nasce senza parole
e con tutte le parole distrutte ce ne andiamo.
E tuttavia,
nonostante vivere significhi ammutolire,
esiste un piacere primordiale nel silenzio,
che giustifica tutti i silenzi.

Roberto Juarroz

Claire
08-April-2015, 11:37
IL SÉ RABBERCIATO

un grande classico dell’innamoramento
un evergreen dell’inizio-relazione
la cartina tornasole dell’amore
è l’inverarsi di questa situazione:

tu e l’altro asserragliati in una stanza
a parlare di sé per ore e ore
imperlati di parole e di sudore
in simbiotico stato di beanza.

la parola è un filo di cotone
tu: sartina in eterno apprendistato
armata di bottone ago empatia
per donargli il tuo\suo Sé Rabberciato.

poi, insieme, farne l’autobiografia.

Francesca Genti

daniela
21-May-2015, 15:41
Parole superflue

A tradimento ho deciso oggi,
martedì 24 giugno,
di assassinare alcune parole
Amicizia è condannata
al rogo, per eresia;
la forca spetta
ad Amore perché illeggibile;
non sarebbe male il vile randello,
per apostasia, per Solidarietà;
la ghigliottina come un lampo,
deve fulminare Fratellanza;
Libertà morirà
lentamente e con dolore;
la tortura è il suo destino;
Uguaglianza merita la forca
per essersi prostituita
nel peggior bordello;
Speranza è già morta;
Fede soffrirà la camera a gas;
il supplizio di Tantalo, perché disumana,
se lo prende la parola Dio.
Fucilerò senza pietà Civiltà
per la sua barbarie;
berrà la cicuta Felicità.
Resta la parola Io. Per essa,
per la tristezza, per la sua atroce solitudine,
decreto la peggiore delle pene:
vivrà con me fino
alla fine.

Maria Mercedes Carranza

http://www.scompaginando.it/showthread.php?1002-María-Mercedes-Carranza&highlight=maria+mercedes+carranza

Claire
23-June-2015, 12:19
Voglio definirli con una parola
com’erano?
Prendo parole comuni
rubo dal dizionario,
misuro, peso e analizzo -
nessuna va bene.
La nostra lingua è impotente,
i suoi suoni d’un tratto – poveri.
Cerco con uno sforzo della mente,
cerco quella parola –
ma non riesco a trovarla.
Non riesco.

daniela
01-July-2015, 21:50
Le parole sono buone.
Le parole sono cattive.
Le parole offendono.
Le parole chiedono scusa.
Le parole bruciano.
Le parole accarezzano.
Le parole sono date, scambiate, offerte, vendute e inventate.
Le parole sono assenti.
Alcune parole ci succhiano, non ci mollano; sono come zecche: si annidano nei libri, nei giornali, nelle carte e nei cartelloni.
Le parole consigliano, suggeriscono, insinuano, ordinano, impongono, segregano, eliminano.
Sono melliflue o aspre.
Il mondo gira sulle parole lubrificate con l’olio della pazienza.
I cervelli sono pieni di parole che vivono in santa pace con le loro contrarie e nemiche.
Per questo le persone fanno il contrario di quel che pensano, credendo di pensare quel che fanno.



José Saramago

daniela
31-January-2016, 14:40
Delle volte un no nega
più di quanto voleva, si moltiplica.
Si dice «no, non verrò »
e si disfano le infinite trame
lentamente intessute dei sì,
si negano promesse che nessuno ci ha fatto,
non altri che noi stessi, nell'orecchio.
Ogni breve minuto ricusato,
-forse quindici,trenta?-
si amplifica di senza fine, è come secoli,
e un «no, stanotte no »
può negare l'eterno delle notti,
la pura eternità.
Difficile saper dove ferisce
un no! Innocentemente
esce da labbra pure, un puro no;
senza macchia né ardore
di ferire, va in aria.
Ma l'aria è tutta piena
di speranze che volano, le incontra,
e le trafigge nelle tenere ali
con grande forza cieca, non volendo,
le lascia senza vita e si conficca
nel tetto azzurro che ci figuriamo
e di lì apre una crepa.
O lì rimbalza
e il suo ferreo colpire
fa strada al rovescio e gli dilacera
il petto, al petto stesso che lo disse.
Un no spaventa. Va sempre lasciato
al bordo delle labbra e dubitarne.
O dirlo così dolcemente
che arrivi
a chi non l'aspettava,
con il suono d'un «sì»,
se anche non disse sì chi lo diceva.

Pedro Salinas

daniela
15-February-2016, 15:17
La grammatica

Quando i bambini cominciano a parlare
non pronunciano frasi intere
ma singole parole ridicole e imperfette
però palla è palla
gatto è gatto
ed è una cosa imparata che resta per sempre
a me di tutto l’italiano basterebbe poco
soltanto qualche vocabolo, ma da dire con quella
sicurezza
come madre padre figlio
e la parola casa come una parentesi che chiude
la parola noi

Francesco Tomada

ApuoWolf
15-February-2016, 16:08
Daniela, mii pare di intuire che ti piaccia Francesco Tomada. :)

daniela
15-February-2016, 22:22
Daniela, mii pare di intuire che ti piaccia Francesco Tomada. :)

Tantissimo, e non solo lui! :oops:

daniela
25-March-2016, 22:38
Creditori

Cerchiamo di parlare
in due minuti, mentre qualcuno aggiusta
le tende alle finestre e gli amici
sono già per le scale. Sempre c’è
poco tempo quando dobbiamo fare
i conti con i morti. E cosí dico
a mia madre di aver pazienza – a lei
che vicina a morire, ancora
vuol sapere com’era la mia cena..

Giovanni Raboni

daniela
01-April-2016, 22:04
Queste poesie le hai scatenate tu,
come si scatena il vento,
senza sapere da dove né perché.
Sono doni del caso o del destino,
che talora
la solitudine fa mulinare o spazza via;
null'altro che parole che si incontrano,
che si attraggono e si uniscono
irrimediabilmente,
e fanno un suono melodioso o triste,
lo stesso di due corpi che si amano.

Angel Gonzalez

daniela
07-April-2016, 22:13
LE TUE PAROLE


Appoggiata alla mia spalla
sei la mia ala destra.
Come se tu spiegassi
le tue tenere nere penne,
m’innalzano le tue parole
a un candidissimo cielo.
Esultanza. Silenzio.
Seduto ora al mio tavolo,
mi sanguina la spalla,
la tua assenza mi duole.

MANUEL ALTOLAGUIRRE

Enribello
15-May-2016, 11:33
LE PAROLE SONO SPETTRI

Le parole sono spettri
pietre magiche
che spezzano i sigilli
dell’antica memoria
E i poeti celebrano
la festa del linguaggio
sotto il peso dell’invocazione
I poeti accendono
i falò che illuminano
i volti eterni
dei vecchi idoli
Quando i sigilli saltano
l’uomo scopre
la traccia dei suoi antenati
Il futuro è l’ombra del passato
nelle rosse braci di un fuoco
venuto da lontano,
non si sa da dove.

CRISTINA PERI ROSSI


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Enribello
03-April-2019, 18:46
Parole in attesa,
favolose in sé,
promesse di significati possibili,
ariose,
aeree,
aerate,
arianne.

Un piccolo errore
le rende ornamentali.
La loro indescrivibile esattezza
ci cancella.

Ida Vitale

(da Oidor andante, 1972)

https://2.bp.blogspot.com/-TR47BSTv3TA/XJTVF64urwI/AAAAAAAA0sE/ThR3Zd_ebgs7DE5ZYYKwOh2o-tzEwyBEQCKgBGAs/s320/Gil.jpg
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Enribello
01-October-2020, 09:36
IL PLURALE


L’amore:
nome sostantivo,
molto sostantivo,
numero singolare,
genere né femminile né maschile,
genere indifeso.
Numero plurale:
gli amori indifesi.

La paura,
nome sostantivo,
dapprima numero singolare
e dopo plurale:
le paure.
Le paure
per ogni cosa a partire da adesso.

La memoria,
nome proprio dei rimpianti,
numero singolare,
solo numero singolare
e indeclinabile.
La memoria, la memoria, la memoria.

La notte,
nome sostantivo,
genere femminile,
numero singolare.
Numero plurale:
le notti.
Le notti da ora in poi.

KIKÍ DIMULÀ
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