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Aleciccio
05-March-2013, 09:43
ATTESA

Esci dalla statale a sinistra e
scendi giù dal colle. Arrivato
in fondo, gira ancora a sinistra.
Continua sempre a sinistra. La strada
arriva a un bivio. Ancora a sinistra.
C'è un torrente, sulla sinistra.
Prosegui. Poco prima
della fine della strada incroci
un'altra strada. Prendi quella
e nessun'altra. Altrimenti
ti rovinerai la vita
per sempre. C'è una casa di tronchi
con il tetto di tavole, a sinistra.
Non è quella che cerchi. E' quella
appresso, subito dopo
una salita. La casa
dove gli alberi sono carichi
di frutta. Dove flox, forsizia e calendula
crescono rigogliose. E' quella
la casa dove, in piedi sulla soglia,
c'è una donna
con il sole nei capelli. Quella
che è rimasta in attesa
fino ad ora.
La donna che ti ama.
L'unica che può dirti:
"Come mai ci hai messo tanto?"

Raymond Carver

Aleciccio
05-March-2013, 09:45
Felicità

Talmente presto che fuori è ancora quasi buio.
Sto alla finestra con il caffè
E le solite cose della mattina presto
Che passano per pensieri.
A un tratto vedo il ragazzo e il suo amico
Venire su per la strada
Per consegnare il giornale.
Portano il berretto e il maglione
E uno la borsa a tracolla.
Sono così felici
Che non dicono niente, questi ragazzi.
Mi sa che se potessero, si prenderebbero sottobraccio.
Il mattino è appena sorto
E stanno facendo questa cosa insieme.
Avanzano lentamente.
Il mattino si fa più luminoso,
anche se la luna pende ancora pallida sul mare.
Una tale bellezza che per un attimo
La morte e l’ambizione, perfino l’amore
Non riescono a intaccarla.
Felicità. Arriva
Inaspettata. E va al di là, davvero,
di qualsiasi chiacchiera mattutina sull’argomento.

Raymond Carver

Aleciccio
05-March-2013, 09:47
LA POESIA CHE NON HO SCRITTO

Ecco la poesia che volevo scrivere
prima, ma non l’ho scritta
perché ti ho sentita muoverti.
Stavo ripensando
a quella prima mattina a Zurigo.
Quando ci siamo svegliati prima dell’alba.
Per un attimo disorientati. Ma poi siamo
usciti sul balcone che dominava
il fiume e la città vecchia.
E siamo rimasti lì senza parlare.
Nudi. A osservare il cielo schiarirsi.
Così felici ed emozionati. Come se
fossimo stati messi lì
proprio in quel momento.

Raymond Carver

Aleciccio
05-March-2013, 09:48
Paura

Paura di vedere la macchina della polizia fermarsi davanti casa.
Paura di addormentarsi la notte.
Paura di non addormentarsi.
Paura del ritorno del passato.
Paura del presente che fugge.
Paura del telefono che squilla nel cuore della notte.
Paura delle tempeste elettriche.
Paura della signora delle pulizie con un neo sul viso!
Paura dei cani che mi hanno detto che non mordono.
Paura dell’ansia!
Paura di dover identificare il cadavere di un amico.
Paura di finire i soldi.
Paura di averne troppi, anche se a questo non ci crederanno mai.
Paura dei risultati dei test psicologici.
Paura di essere in ritardo e paura di arrivare prima degli altri.
Paura della calligrafia dei miei figli sulle buste.
Paura che muoiano prima di me e che mi sentirò in colpa.
Paura di dover vivere con mia madre anziana, anziano anch’io.
Paura della confusione.
Paura che questo giorno finisca su una brutta nota.
Paura di svegliarmi e scoprire che te ne sei andata.
Paura di non amare o di non amare abbastanza.
Paura che quel che amo risulterà letale per quelli che amo.
Paura della morte.
Paura di vivere troppo.
Paura della morte.
L’ho già detta.

Raymond Carver

Aleciccio
05-March-2013, 09:49
ULTIMO FRAMMENTO

E hai ottenuto quello che
volevi da questa vita, nonostante tutto?
Sì.
E cos’è che volevi?
Potermi dire amato, sentirmi
amato sulla terra.

Raymond Carver

Aleciccio
20-June-2014, 09:23
Il dono

Mi dici che non hai dormito bene. Ti confesso
che nemmeno io. Hai passato una nottataccia. “Anch’io”.
Siamo straordinariamente calmi e teneri l’un con l’altro
come se avvertissimo il nostro traballante stato mentale.
Come se ognuno sapesse cosa prova l’altro. Anche se,
naturalmente, non lo sappiamo. Non lo si sa mai. Non importa.
È la tenerezza che mi preme. È questo il dono
che mi commuove e mi prende tutto questa mattina.
Come tutte le mattine.

Raymond Carver

daniela
20-June-2014, 15:56
COMPAGNIA

Stamattina mi sono svegliato con la pioggia
che batteva sui vetri. E ho capito
che da molto tempo ormai,
posto davanti a un bivio,
ho scelto la via peggiore. Oppure,
semplicemente, la più facile.
Rispetto a quella virtuosa. O alla più ardua.
Questi pensieri mi vengono
quando sono giorni che sto da solo.
Come adesso. Ore passate
in compagnia del fesso che non sono altro.
Ore e ore
che somigliano tanto a una stanza angusta.
Con appena una striscia di moquette su cui camminare.

Raymond Carver

daniela
20-June-2014, 15:58
Mia moglie

Mia moglie è scomparsa insieme ai suoi vestiti.
Si è lasciata dietro due paia di calze di nylon e
una spazzola per capelli dimenticata dietro il letto.
Vorrei richiamare la vostra attenzione
su queste calze formose e sul robusto
capello scuro impigliato tra le setole della spazzola.
Lascio cadere le calze nel sacco della spazzatura; la spazzola
me la tengo e la userò io. È solo il letto
a sembrare strano e impossibile da spiegare.

Raymond Carver

daniela
20-June-2014, 16:00
Abbi cura



Dalla finestra la vedo chinarsi sulle rose
reggendole vicino al fiore per non
pungersi le dita. Con l'altra mano taglia,
si ferma epoi taglia ancora, più sola al mondo
di quanto mi sia mai reso conto. Non alzerà
lo sguardo, non subito. E' sola
con le rose e con qualcosa che riesco solo a pensare, ma non
a dire. So bene come si chiamano quei cespugli
regalatici per le nostre nozze tardive: Ama, Onora e Abbi Cura...
è quest'ultima la rosa che all'improvviso mi porge, dopo
essere entrata in casa tra uno sguardo e l'altro. Ci affondo
il naso, ne aspiro la dolcezza, lascio che mi s'attacchi addosso - profumo
di promessa, di tesoro. Le prendo il polso perché mi venga più vicina,
i suoi occhi verdi come muschio di fiume. E poi la chiamo, contro
quel che avverrà: moglie, finché posso, finché il mio respiro, un petalo
affannato dietro l'altro, riesce ancora a raggiungerla.


RAYMOND CARVER

daniela
26-December-2014, 23:07
La finestra

Stanotte è arrivato un temporale e ha fatto saltare
l'elettricità. Quando ho guardato fuori
dalla finestra, gli alberi erano traslucidi....
Curvi e ricoperti di brina. Una calma enorme
s'estendeva sull'intera campagna.
Pur sapendo che non era vero, in quel momento
avevo la sensazione di non aver mai fatto, in vita
mia, una falsa promessa né d'aver mai commesso
neanche un atto impuro. I miei pensieri
erano pieni di virtù. Più tardi, nella mattinata,
naturalmente, hanno riattaccato l'elettricità.
Il sole è uscito da dietro le nuvole
e ha sciolto la brinata.
E tutto è tornato come prima.

Raymond Carver

daniela
26-December-2014, 23:13
Il graffio

Mi sono svegliato con una macchia
di sangue sopra l'occhio. Un graffio
in piena fronte.
Ma dormo da solo in questi giorni.
Perché al mondo accade che un uomo
alzi contro di sé la propria mano, anche nel sonno?
A questa e ad altre domande del genere
sto cercando la risposta questa mattina.
Mentre studio il mio viso alla finestra.

Raymond Carver

Aleciccio
11-March-2015, 18:18
Colibrì

Fai conto che io dica estate,
scriva la parola “colibrì”,
la metta in una busta,
la porti giù per la discesa
fino alla buca. Quando tu aprirai
la lettera, ti verranno in mente
quei giorni e quanto,
ma proprio tanto, ti amo.

Raymond Carver

daniela
01-July-2015, 22:59
Le dita del piede

Questo piede non mi dà altro
che guai. Il tallone,
l'arco, la caviglia… v'assicuro
che mi fa male quando cammino. Ma
sono soprattutto queste dita
che mi preoccupano. Queste
"articolazioni terminali" come sono
altrimenti note. Com'è vero!
Per loro non c'è più il piacere
di tuffarsi a capofitto
in un bagno caldo o
in un calzino di cashmere. Calzini di cashmere
o niente calzini, pantofole, scarpe o cerotti
Ace, ormai è tutto uguale
per queste stupide dita.
Hanno perfino un aspetto assente
e depresso, come se
qualcuno le avesse imbottite
di torazina. Se ne stanno lì rannicchiate,
mute e attonite… oggetti
scialbi e senza vita. Ma che diavolo succede?
Che razza di dita sono queste
che non gliene frega più niente di niente?
Ma sono ancora le mie
dita? Si sono forse scordate
i vecchi tempi, che cosa voleva dire
esser vive allora? Sempre in prima
fila, sempre le prime a scendere sulla pista da ballo
appena attaccava la musica.
Le prime a saltellare.
E adesso, guardatele. Anzi, no.
Non vorrete certo guardarle,
'ste lumache. È solo a prezzo di dolore
e con difficoltà che riescono a rievocare
i tempi d'una volta, i tempi d'oro.
Forse, quel che vogliono in realtà
è tagliare tutti i collegamenti
con la vita di una volta, ricominciare,
darsi alla clandestinità, vivere da sole
in una casa di riposo principesca
da qualche parte della valle di Yakima.
Eppure c'era un tempo
che si tendevano
per il desiderio,
che veramente bastava la minima provocazione
per farle inarcare
di piacere.
Sfiorare con la mano
una gonna di seta, per esempio.
Una bella voce, un tocco
sulla nuca, addirittura
uno sguardo di sfuggita. Qualsiasi cosa!
Il rumore di occhielli
sganciati, di corsetti
sbottonati, di vestiti lasciati cadere
sul parquet freddo.

Raymond Carver

daniela
01-July-2015, 23:22
Orientarsi con le stelle

Fiume Nanches. Appena sotto le cascate.
A venti miglia da qualsiasi città. Una giornata
di densa luce solare
greve degli odori dell’amore.
Quanto tempo abbiamo?
Già il tuo corpo, asprezza da Picasso, si asciuga all’aria dell’altipiano.
Ti strofino la schiena e i fianchi
con la mia maglietta.
Il tempo è un puma.
Ridiamo per un nonnulla
e quando ti sfioro i seni
perfino gli scoiattoli restano
abbacinati.


Raymond Carver

daniela
01-July-2015, 23:24
FOTOGRAFIA DI MIO PADRE A VENTIDUE ANNI

Ottobre. Qui in questa fetida, estranea cucina
studio la faccia di mio padre imbarazzata da giovane.
Un sorrisetto timido, in una mano tiene una sfilza
di persici gialli e spinosi, nell’altra
una bottiglia di birra Carlasbad.
In jeans e camicia di tela, sta appoggiato
contro il paraurti anterior di una Ford del 1934.
Gli piacerebbe avere un’aria spavalda e cordiale per i posteri,
portare il suo vecchio cappello inclinato su un orecchio.
Per tutta la vita mio padre ha voluto essere un duro.
Ma gli occhi lo tradiscono, e le mani
che mostrano senza convinzione quella sfilza di persici morti
e la bottiglia di birra. Padre, ti voglio bene,
ma come posso dirti grazie, io che pure non reggo l’alcol,
e che non conosco nemmeno i posti buoni per pescare?

Raymond Carver

daniela
01-July-2015, 23:29
Che nottata! I sogni o non vengono affatto
oppure si tratta di un sogno che forse forse
annuncia una perdita: La scorsa notte mi hanno abbandonato
senza una parola su una strada di campagna.
In una casa laggiù sulle colline c'era una luce
non più grande di una stella.
Ma avevo paura di andarci e ho continuato a camminare.

Poi mi sono risvegliato al rumore della pioggia sui vetri.
Vicino alla finestra un vaso di fiori.
L'odore del caffè e tu che ti tocchi i capelli
con il gesto di chi non c'è più da anni.
Ma c'è un pezzo di pane sotto al tavolo
accanto ai tuoi piedi. E una fila di formiche
va avanti e indietro da una fessura nel pavimento.
Non sorridi più.

Fammi un favore stamattina. Chiudi le tende e torna a letto.
Lascia perdere il caffè. Faremo finta
di essere in un paese straniero, innamorati.

Raymond Carver