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kaipirissima
07-December-2012, 11:41
IL VETRAIO



Nella calle San Michele s’apre un portone nella cui corte vive un artigiano. Di lui si racconta sia stato a Parigi, nelle fucine di Versailles, incaricato dallo stesso re di forgiare specchi e vetrate.
Lo chiamano il Francese e la sua bottega, un tempo, lavorava giorno e notte. A Venezia non esiste casa signorile che non abbia vetrata o servizio di bicchieri forgiati nella sua fucina.
Nel laboratorio per un periodo si alternarono apprendisti, artisti avidi di conoscere il segreto del vetro. Trascorrevano le ore con il vecchio, lo guardavano lavorare, lo aiutavano, spiavano ma nulla. Nessuno riusciva a capire quale fosse il mistero che rendeva le sue vetrate così meravigliose.
Il vetro, attraversato dalla luce, mutava la sua natura povera e si faceva prezioso. L’azzurro diventava zaffiro, il giallo oro, il rosso rubino, il verde smeraldo, e le figure sembravano prendere vita, respirare, gioire nella danza. Ed erano questi i soggetti delle sue vetrate. Rifiutava senza appello ogni commissione che richiedesse immagini con guerrieri o martiri. Rifuggiva dal Cristo in croce, rifuggiva dal dolore, dalla morte.
E così trascorrevano gli anni, e il Francese diventava sempre più vecchio, vecchissimo. Nessuno più ricordava di averlo visto giovane, e così di lui si cominciò a raccontare che conoscesse il segreto dell’immortalità.

Sir Galahad
12-December-2012, 20:43
Buono. Soprattutto per l'alone di mistero creato.

kaipirissima
12-December-2012, 21:23
Ohhhh
grazie. :)

Elvira Coot
13-December-2012, 15:02
Fin dalle prime righe, si capisce subito che lui è uno stregone

kaipirissima
13-December-2012, 15:13
Davvero? Nella mia mente non c'era l'idea di uno stregone. Anche adesso sono sorpresa. Grazie per avermelo fatto notare.
Io avevo solo pensato a un artigiano, un maestro del vetro la cui bravura gli creò attorno una leggenda. E le leggende, si sa, posseggono una parte di verità, anche se non sappiamo quale.

Mauro
13-December-2012, 15:16
Fin dalle prime righe, si capisce subito che lui è uno stregone

Oppure si potrebbe darne una diversa interpretazione e considerare il vetraio come una sorta di "mano" di un'entità superiore.

kaipirissima
13-December-2012, 19:43
Ah ah, sì cerchiamo delle motivazioni per salvare questo raccontino!
Anzi, troviamogli altri difetti! Tranquilli non ci rimango male!

Sir Galahad
13-December-2012, 20:06
L'Ambrotipia è un processo tipografico basato sulla realizzazione di immagini su lastre di vetro
La tecnica fu brevettata da James Ambrose Cutting, e prese, appunto, il nome da Cutting. Però, va notato che la parola ambrotos in greco significa immortale.
Ecco quindi che stranamente la Storia ha collegato il Vetro, magica sostanza, con il dono dell'Immortalità.
No, Kaipi, il raccontino non è affatto banale. Promette sviluppi impensati.
Brava, prosegui!

Mauro
13-December-2012, 20:43
Concordo con Carlo, infatti io penso che possa essere più un incipit che un racconto chiuso.

Elvira Coot
13-December-2012, 20:47
Ah ah, sì cerchiamo delle motivazioni per salvare questo raccontino!
Anzi, troviamogli altri difetti! Tranquilli non ci rimango male!

Non l'ho inteso come un difetto, assolutamente! Semplicemente ho detto che mi faceva pensare ad un uomo con una certa magia, capace di fare incantesimi come creare un'opera d'arte che colpisca l'animo di tutte le persone e che rimanga invariato nonostante il passare del tempo tanto da rendere egli stesso immortale. Forse la parola "stregone" non era la più adatta ad esprimere il mio pensiero, ho scritto di fretta, ma di sicuro non aveva una connotazione negativa.

Sir Galahad
13-December-2012, 21:02
Non l'ho inteso come un difetto, assolutamente! Semplicemente ho detto che mi faceva pensare ad un uomo con una certa magia, capace di fare incantesimi come creare un'opera d'arte che colpisca l'animo di tutte le persone e che rimanga invariato nonostante il passare del tempo tanto da rendere egli stesso immortale.

Che il vetraio davvero possieda le arti magiche per la trasmutazione prima del vil metallo (o della pietra, del minerale) e, poi, degll'animo umano?
Forse anche lui, senza volerlo, farà compiere al suo animo una certa trasmutazione
L'idea mi piace sempre più....

Sir Galahad
13-December-2012, 21:05
io penso che possa essere più un incipit che un racconto chiuso.

Si, è proprio così (anche per me)

daniela
13-December-2012, 22:05
Concordo con Carlo, infatti io penso che possa essere più un incipit che un racconto chiuso.

Concordo anch'io...come inizio è magico.

kaipirissima
13-December-2012, 22:24
L'Ambrotipia è un processo tipografico basato sulla realizzazione di immagini su lastre di vetro
La tecnica fu brevettata da James Ambrose Cutting, e prese, appunto, il nome da Cutting. Però, va notato che la parola ambrotos in greco significa immortale.
Ecco quindi che stranamente la Storia ha collegato il Vetro, magica sostanza, con il dono dell'Immortalità.


Pazzesco! Non lo sapevo. intrigantissimo. Che lo sapessi in una mia vita precedente?

@Elvira tran. Ho partecipato a un concorso con questo racconto e sono arrivata penultima. Mi chiedevo infatti cosa ci fosse che non andasse... Forse alcuni l'hanno trovato prevedibile, o inconcludente...

@anche una mia amica pensa che dovrei lavorarci sopra, chissà.

Grazie a tutti siete carinissimi.

NUVOLONE
14-December-2012, 21:03
Il tuo racconto è come un antipasto. Perchè lasciarci così, con l'acquolina in bocca? Aspettiamo il seguito.
Questo è il mio consiglio, per carità, molto personale. Espandi il racconto, fai gustare ai lettori anche il primo, il secondo con contorno, dolce e frutta. Magari il caffè.
Un saluto.
Silvano Nuvolone.

kaipirissima
14-December-2012, 21:12
Grazie a tutti per l'incoraggiamento! :oops: