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Visualizza la versione completa : Mimnermo, poeta elegiaco



Sir Galahad
02-November-2012, 09:12
Mimnermo Colofonio (Μίμνερμος, Mímnermos) nacque a Colofone (o Smirne,l'odierna Izmir) nel VII secolo a.C. – morì nella prima metà del VI sec. a.C.) . Mimnermo Colofonio è stato un poeta elegiaco e cantore greco.
In questo Poeta è forte la tensione verso la partecipazione personale con la Natura: in esso, la natura partecipa alla fatuità della vita, con primavere fugaci, allegre e leggere, che però quanto prima presto sveleranno il disincanto della stagione più cruda, l'inverno e della morte che ben la rappresenta.
Durante la vecchiaia non è possibile se non qualche piccolo e inconsistente sollievo da essa ; si intravede, nella natura e nelle persone, solo disprezzo, bruttezza e odio, per una persona non più giovane e prossima alla morte…

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CADUCHI FIORI


La vita, il piacer, cosa sono
senza Afrodite d'oro?
Meglio morir, quando non più cari avrò
il secreto amore, i graditi doni, il letto:
caduchi fiori di giovinezza
per gli uomini e le donne.
Quando giunge la dolorosa
vecchiaia, che brutto
sempre nel cuor l'opprimon
cattivi pensieri, né guardando
la luce del sol l'allieta,
ma è odioso ai fanciulli,
è disprezzato dalle donne:
un dio così penosa volle la vecchiaia.

Sir Galahad
02-November-2012, 10:22
Salvatore Quasimodo traduce Mimnermo

Come le foglie





1236 http://www.forumlive.net/proposte/TEMPO/Mimnermo.jpg

Al modo delle foglie che nel tempo
fiorito della primavera nascono
e ai raggi del sole rapide crescono,
noi simili a quelle per un attimo
abbiamo diletto del fiore dell'età
ignorando il bene e il male per dono dei Celesti.
Ma le nere dee ci stanno sempre al fianco,
l'una con il segno della grave vecchiaia
e l'altra della morte. Fulmineo
precipita il frutto di giovinezza,
come la luce d'un giorno sulla terra.
E quando il suo tempo è dileguato
è meglio la morte che la vita.

Traduzione di Salvatore Quasimodo

Sir Galahad
02-November-2012, 10:33
Salvatore Quasimodo fu amante della poesia greca e ne fu fruttuoso, convincente e sensibile traduttore. Leggendo prima la poesia del Greco e poi quella del Quasimodo, Ed è subito sera, ci convinciamo che il poeta italiano trasse ispirazione per la sua poesia del 1936 dalla lirica di Mimnermo:

ED È SUBITO SERA

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.

Sir Galahad
05-November-2012, 11:40
http://antoniomartino.myblog.it/archive/2012/01/05/le-traduzioni-di-rocco-scotellaro-il-viaggio-del-sole-di-mim.html

Su questo sito ho scoperto che anche Rocco Scotellaro, il sindacalista socialista ucciso ancor giovane, tradusse Mimnermo
Il Viaggio del sole è il frammento 10 del poeta greco Mimnermo, secondo le edizioni Diehl, tradotto da Rocco Scotellaro nel 1943.

IL VIAGGIO DEL SOLE

Ebbe il figlio d’Iperione ogni tempo
senza una tregua
il suo luminoso travaglio.
E già rinfiora pel cielo sbiancato
dalle dita di rose l’Aurora.
Il flutto nella cuna di fin’oro
martellato da Efesto,
lo porta a palmo d’acqua
frusciando mentre dorme
fino agli Etiopi dalle terre del Vespero.
Là al cocchio attaccati
i cavalli voraci e l’immenso.
E qui giunga vispa l’Aurora
e breve sorrida
che già appare su in alto

(Tricarico, luglio 1943)

P.S.: È una versione che a me piace molto. Non cede a facili sentimentalismi o retorica di alcun genere, ed è accompagnato da espressioni di calco classicheggiante.

Sir Galahad
05-November-2012, 18:13
Un'altra versione di Caduchi fiori


Che cos'è la vita, che cos'è la gioia, senza Afrodite d'oro?
Vorrò morire, quando non mi importerà più di questo:
un amore nascosto e i dolci doni e il letto;
sono gli unici fiori piacevoli della gioventù
per gli uomini e per le donne. Poi arriva la dolorosa
vecchiaia, che rende l'uomo sgradevole e brutto,
sempre funeste angosce lo opprimono nell'animo,
né lo rallegra vedere la luce del sole,
ma è odioso ai ragazzi e disprezzato dalle donne:
così la fastidiosa vecchiaia un dio dispose.

traduzione: Valentino Liberali (21 dicembre 2003; 3 aprile 2004)

Sir Galahad
06-November-2012, 08:49
E questa è una traduzione di Achille Giulio Danesi, di Come le foglie (fine '800) [tratta da Wikipedia]. Si nota subito la pesantezza della descrizione e la retorica artificiosa, propria dell'eloquire ottocentesco.
Confrontiamolo con la traduzione del Quasimodo più libera da canoni retorici.

Siccome foglie nascono
Nella stagion fiorita,
Quando dal sole han vita,
Crescendo al suo splendor,
Tal godiam rapidissimo
Di giovinezza il fiore,
Nè il bene, nè il dolore,
Che dàn gli Dei, sappiam,
Ma nere ne circondano
Le Parche, e dànno a gara
Chi la vecchiezza amara
Chi della vita il fin.


Ahi! breve il frutto allietaci
Del fiore giovanile
Allo splendor simìle
Del fuggitivo sol.
Ma tosto dileguatasi
La dolce età, conviene
Meglio il morir! le pene
Piombano allora in cor.
E chi l’aver consumasi
D’inopia tra gli artigli,
Chi brama aver dei figli.
E senza figli muor.
Altri da morbo assiduo
Sen giace afflitto in core.
Gran copia di dolore
Giove sull’uom versò.

Sir Galahad
06-November-2012, 20:47
Ancora su Caduchi fiori:

“Che vita, che gioia senza Afrodite aurea?
Potessi morire, quando queste cose non mi stessero più a cuore,
i segreti amorosi, i dolci doni ed il letto,
soli fiori di giovinezza
bramati da uomini e donne. Ma dopo che è giunta
la dolorosa vecchiaia, che rende l'uomo brutto e maligno,
sempre gli consumano il cuore pensieri brutti
senza provare gioia nel guardare i raggi del sole,
ma è odiato dai ragazzi e disprezzato dalle donne.
Così dolorosa fece un dio la vecchiaia”.

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In questa (ed altre elegie) Mimnermo opera nei confronti della morale tradizionale arcaica, ( per esempio quella contenuta nell'epica omerica; e in Tirteo, con l'invito a morire da giovani per la patria ) una parenesi (ossìa una esortazione, un ammonimento) rovesciata, nel senso che per Mimnermo è sì bello morire in età giovanile, ma non per un nobile scopo , come potrebbe essere la difesa ad oltranza della patria, ma solo per un motivo personale e direi egoistico (o edonistico,meglio): cioè, perché dopo la giovinezza non c'è nulla di bello che possa rendere felice lo scorrere lento dei giorni nell'età senile.

Comunque, la posizione di Mimnermo sulla morte ( che sia, cioè preferibile ad una vita penosa presente) è tema costantemente nella letteratura greca, e che ritroviamo, per esempio, anche in Sofocle o Erodoto.